Ciclabile anti-degrado, il progetto dell’associazione Tevere Day

PER URBANI Degrado banchine lungotevere Nella foto: Isola Tiberina, sotto Via di Ponte Quattro Capi Chiara Pellegrini/Ag.Toiati Chiara Pellegrini/Ag.Toiati
di Luisa Urbani
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Sabato 13 Aprile 2024, 08:00

Accampamenti di persone che vivono in condizioni disumane dentro tende e baracche. Immondizia ovunque tra sedie rotte, materassi e bottiglie di vetro. La banchina sinistra del Tevere negli anni è stata trasformata in una immensa discarica, offrendo uno spettacolo degradante a romani e turisti di passaggio. È così in diverse aree lungo il fiume, da quelle più periferiche a quelle centrali. Mentre si passeggia ammirando Castel Sant'Angelo e il Cupolone, basta girare lo sguardo e rovinarsi l’atmosfera alla vista delle tendopoli e della sporcizia. Lo stesso discorso vale sull'Isola Tiberina e non lontano dal Gazometro. Solo per citare alcune zone.

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L’INIZIATIVA

Una situazione che Regione e Comune stanno cercando di risolvere pianificando una serie di interventi di ripristino.

A febbraio, infatti, come aveva annunciato l'assessore all’ambiente Sabrina Alfonsi, sono partiti i cantieri per riqualificare 5 aree del Tevere per oltre 7 milioni di euro di interventi.

E nell’attesa che questi si concretizzino l’associazione Tevere Day - amante di Roma e del suo “Biondo” fiume - ha deciso di contribuire. Come?

«Offrendo alle istituzioni un progetto per riportare vita lungo le sponde del fiume, sottraendole così al degrado», spiega Alberto Acciari, presidente dell’associazione. Il progetto prevede «la realizzazione di una pista ciclabile sulla riva sinistra del Tevere nel tratto che va da Ponte Cavour a Ponte Marconi». L’associazione dunque chiede di inserire «nell’ambito dei lavori previsti con i fondi Giubilari, Caput Mundi e Pnrr anche quello per realizzare una pista perché - sottolinea Acciari - per far sì che gli investimenti siano efficaci bisogna riportare vita sulle sponde del fiume». Una ciclabile «per l’esperienza fatta sulla riva destra, dove è già stata realizzata, è lo strumento più semplice ed efficace per attuare la rivitalizzazione», ribadisce il presidente aggiungendo che «per sostenere il progetto è stata lanciata una raccolta firme» che avrà luogo la mattina del 20 aprile a piazza San Bartolomeo. «Il tratto sinistro - spiega ancora Acciari - è il più abbandonato e degradato. E tale continuerà a essere se non si interviene portandovi gente».

L’ANELLO

Uno strumento semplice ed efficace che, oltre a combattere il degrado, «completerebbe il sistema delle ciclabili sinora realizzato chiudendo un percorso circolare di più di 20 chilometri capace di unire tutti i parchi, dando realtà fisica al Parco Lineare del Tevere». Un anello che quindi consentirebbe di percorrere entrambe le sponde - facendo sì che «chiunque possa godere del fiume, lontano dal traffico e dall’inquinamento» - e «di raggiungere molto più velocemente e semplicemente tanti luoghi della città», spiega Rosario Pavia, socio dell’associazione e architetto ideatore del progetto. Meno degrado, più mobilità sostenibile, meno inquinamento e non solo.

Grazie alla pista, poi, si porterebbero le persone in luoghi fino ad ora difficilmente accessibili e questo significa anche «valorizzare un patrimonio sconosciuto, facendolo apprezzare pure ai turisti», aggiunge Pavia. Insomma, come sottolineano entrambi, una ciclo-via è anche «un volano economico. Una parte importante della Roma del futuro da molti punti di vista».

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