Roma, tenta di svaligiare il distributore di sigarette e picchia il titolare: quattro ore dopo ritenta il colpo ma viene arrestato

Lunedì notte in via Augusto Terenzi il titolare del negozi interviene per l'allarme che suona, viene picchiato, il rapinatore ritenta il colpo sapendolo in ospedale

Un carabinieri del Casilino di fronte al distributore di via Terenzi
di Camilla Mozzetti
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Martedì 12 Marzo 2024, 11:33

Voleva a tutti i costi aprire quel distributore di sigarette e portar via l'incasso del fine settimana. E per due volte ha provato fino a che è stato raggiunto e fermato, durante la fuga, dai carabinieri della stazione Casilino. E' in via Augusto Terenzi che lunedì notte si consuma una tentata rapina - con annessa aggressione - del tutto singolare.

Un uomo del 1980, che si scoprirà avere alle spalle diversi precedenti per reati specifici e contro il patrimonio, prende di mira il distributore di sigarette di una tabaccheria. Arriva armato di piede di porco e prova a forzarlo nel tentativo di aprirlo e rubare il denaro all'interno. Ma il titolare, che vive non lontano, riceve sul cellulare la notizia dell'allarme dell'impianto di sicurezza. E' mezzanotte, l'uomo già sta dormendo, ma si riveste in fretta e furia e arriva al negozio dove sorprende il rapinatore che, colto di sorpresa inizia a picchiarlo per poi fuggire. La vittima chiama i soccorsi, sul posto arrivano i carabinieri e viene portato al policlinico Casilino dove sarà refertato con trenta giorni di prognosi

Mentre si trova nelle corsie del pronto soccorso, dopo qualche ora, ecco però che il cellulare torna nuovamente a squillare: è sempre l'allarme del negozio. Qualcuno sta nuovamente forzando il distributore. In via Terenzi, allora tornano i carabinieri e sono loro, stavolta, a sorprendere il rapinatore che alla vista dei militari si dà alla fuga senza riuscire a mettere a segno il "colpo". Parte l'inseguimento: il 44enne fugge via a piedi e i carabinieri dietro di lui. L'uomo, nel provare a scavalcare una recinzione però cade, fratturandosi una caviglia. La sua fuga si arresta e viene portato, anche lui, al policlinico Casilino dove ieri è stato operato. Dovrà rispondere di rapina impropria. Alle spalle ha una sfilza di reati analoghi e probabilmente, stando alla ricostruzione dei militari, si è accanito su quella tabaccheria, che mai prima d'ora era stata presa di mira da malviventi, perché credeva di aver messo "fuori gioco" il titolare.

Lo stesso che, confidandosi con i sanitari, si è rallegrato di una cosa: «Meno mala che la batteria del telefono non mi ha abbandonato» permettendo così all'allarme del negozio di inviare la notifica.  

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