Ambulanti, annullate le delibere per allontanare dal Centro camion bar, ritrattisti e bancarelle. Il Tar bacchetta il Comune

Accolto il ricorso presentato da un gruppo di commercianti: tra loro anche due Tredicine

Ambulanti, annullate le delibere per allontanare dal Centro camion bar, ritrattisti e bancarelle. Il Tar bacchetta il Comune
di Michela Allegri e Fernando M. Magliaro
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Venerdì 19 Maggio 2023, 00:40

Una nuova sentenza del Tar - la terza nel giro di due mesi - bacchetta il Campidoglio sulla questione “ambulanti”. Sono state annullate le determinazioni relative all’assegnazione dei posteggi su strada, che vanno dal 2017 al 2019.

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Una su tutte: quella della giunta del I Municipio - del 29 novembre 2019 - che cacciava in via definitiva dal Centro storico e dall’area archeologica camion bar, bancarelle di urtisti, pittori e ritrattisti. A incassare la vittoria, un gruppo di commerciati del quale fanno parte anche due componenti della famiglia Tredicine, lobby del commercio ambulante romano. Sotto accusa erano finiti gli atti - ora annullati - con i quali l’Amministrazione capitolina ha delocalizzato le postazioni. Un provvedimento che, da temporaneo, è stato prorogato di anno in anno diventando definitivo.

La colpa del Campidoglio, secondo i giudici della II sezione ter, è quella di non avere coinvolto nelle decisioni i commercianti, oppure le associazioni di categoria. Nella sentenza si legge infatti che «l’apporto partecipativo degli interessati nella fase attuativa delle determinazioni» sarebbe stato non solo costruttivo, ma anche «necessario».


LE AREE
Le aree coinvolte sono le più prestigiose della Capitale: Circo Massimo, Tridente, piazza Navona, piazza della Rotonda, Pantheon. Le diverse postazioni commerciali erano state ritenute dal Campidoglio «incompatibili con le finalità di tutela del patrimonio culturale e del decoro». Il primo provvedimento è del 2014: la Giunta capitolina, con una delibera, dispone l’avvio di un «progetto di rilocalizzazione». Il Dipartimento sviluppo economico e attività produttive viene incaricato di individuare le «localizzazioni transitorie» in attesa «dell’adozione del progetto di riordino generale». Nel 2015, banchetti e camion bar vengono spostati per 18 mesi, «nell’attesa dell’adozione dei Piani del Commercio», si legge nell’atto. Nel 2017 il provvedimento viene prorogato fino a fine anno. Il 29 dicembre scatta una seconda proroga. La stessa cosa succede nel 2019: in gennaio «il termine di scadenza delle rilocalizzazioni viene differito fino all’adozione dei Piani di riordino generale dei medesimi posteggi da effettuarsi entro il 30 giugno 2019». Nel frattempo, dovrebbero venire individuate delle collocazioni alternative. Il 26 giugno, invece, arriva una nuova proroga. E il 29 novembre la delocalizzazione, da temporanea, diventa definitiva. I commercianti hanno contestato la decisione di prorogare nel tempo gli atti temporanei, rendendoli poi ufficiali. E i giudici hanno dato loro ragione: sono state violate «le garanzie partecipative dei ricorrenti». Il problema, infatti, è la mancata «partecipazione degli interessati». I giudici sottolineano che «l’Amministrazione non ha ritenuto di avviare alcun procedimento, né di coinvolgere, in qualsivoglia forma, i ricorrenti o le associazioni di categoria, realizzando, così, la violazione delle garanzie partecipative». Il contraddittorio, infatti «avrebbe dovuto essere garantito al fine di salvaguardare gli interessi dei privati che, interloquendo, avrebbero potuto rappresentare le specifiche esigenze e le modifiche più opportune, fornendo preziose informazioni anche alla luce dei risultati dell’esperienza commerciale vissuta nel primo periodo della delocalizzazione».


IL DIALOGO
Dal Comune risponde l’assessore al Commercio, Monica Lucarelli: «ho dato mandato agli uffici di avviare un dialogo partecipato con gli operatori per evitare rioccupazioni indiscriminate. C’è stato un primo incontro alcune settimane fa solamente con coloro che hanno presentato ricorso come indicato dalla sentenza. Sto attendendo un resoconto da parte della struttura amministrativa. L’impegno politico è assolutamente quello atto a mantenere il decoro raggiunto». La questione delle delocalizzazioni di bancarelle e camion bar ha attraversato tutte le Amministrazioni da Rutelli in poi: le prime, in mancanza di una chiara norma avevano evitato azioni di forza. Con Marino e con la Raggi, invece, si era andati dritti verso lo spostamento. Almeno fino ad ora. 
 

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