Sit in dell’Associazione Pensionati della Polizia di Stato “Roberto Antiochia”, mercoledì 19 luglio in via Ciro Il Grande, davanti la sede dell'Inps. Non è casuale la scelta del 19 luglio, in quanto ricorre l’anniversario dell’attentato a Paolo Borsellino. Dopo la manifestazione tenuta il 27 maggio scorso in piazza SS. Apostoli a Roma e il sit in del 21 giugno scorso a Napoli, in Via Guantai Nuovi, presso la locale sede Inps, l’Associazione torna all’attacco per rivendicare uguaglianza rispetto alle altre forze dell’ordine presenti sul territorio nazionale che percepiscono aliquote e trattamenti pensionistici superiori a quelli previsti per il personale in quiescenza della Polizia di Stato. Unitamente all’Associazione, nella protesta sarà presente anche l'Usppi (Unione Sindacale Pro Pensionati Interforze). Tra i manifestanti anche molti agenti che hanno pagato in prima persona la dedizione al lavoro, vittime di attentati e costretti alla sedia a rotelle.
I poliziotti si erano già rivolti anche al Tar per la previdenza complementare non riconosciuta, che ha diffidato l’Inps per avere il 2,44% sulle pensioni che ancora a oggi non sono state aggiornate.
Il presidente dell'Associazione fa un esempio: «Un poliziotto e un appartenente, ad una forza di polizia ad Ordinamento militare, entrambi arruolati nel 1985 e in quiescenza dal 2019. Entrambi con una anzianità contributiva al 31.12.1995 inferiore ai 18 anni. Per il poliziotto si applica l’aliquota del 2,44% ( art. 54 del DPR 1092/73 ) dal primo gennaio 2022 con aggiornamento del ratio pensionistico di circa 40 euro al mese. Per il dipendente della forza di polizia ad ordinamento militare (ma anche ad alcune figure equiparate dei Vigili del fuoco e della forestale), invece, vi è l’aggiornamento del ratio della pensione con aliquota al 2,44% dalla data di pensionamento e quindi dal primo febbraio 2019 con tutti gli arretrati dal 2019 fino ad oggi».