Vigili, il comandante Clemente: «Guerra alle doppie file con Twitter»

Vigili, il comandante Clemente: «Guerra alle doppie file con Twitter»
di Mauro Evangelisti
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Giovedì 19 Dicembre 2013, 10:16 - Ultimo aggiornamento: 11:37
Multe grazie alla denunce via Twitter e una piccola squadra social al comando della Polizia municipale contro l’assedio delle doppie file e di sosta selvaggia. E se vi sembra un eccesso l’invito del comandante a segnalare su Twitter le auto che bloccano il traffico, non avete visto ancora nulla. Il comandante Raffaele Clemente, sulla scrivania, ha un progetto pronto per lo «street control»: le auto della polizia municipale passano, fotografano i folli della doppia (e della terza) fila, inviano i dati alla centrale che fa partire la contravvenzione. «Visto che non possiamo aumentare all’infinito gli uomini sulla strada dobbiamo ricorrere alla tecnologia. Come hanno già fatto in altre città».



SOCIAL

Clemente nella sala operativa ha organizzato una piccola redazione «social»: alcuni vigili esaminano le segnalazioni via Twitter. Le più credibili diventano una pratica che passa sui computer della Municipale. «Nessun invito alla delazione - precisa Clemente -: qui in un mese sono arrivate 5 mila telefonate di cittadini che ci denunciano auto in doppia fila. I social network offrono un’alternativa. E ci aiutano a dialogare con la città». Una precisazione: mai usare internet per un’emergenza, per quello continuate a usare il telefono. Due gli account di Twitter a cui si possono denunciare abusi sulla strada: quello della polizia municipale (@plromacapitale); quello del comandante (@raffaeleclement), da cui spesso lui stesso, armato di smartphone, risponde. Da qui è partito uno dei tweet che ha alimentato lo scandalo. Alcuni cittadini avevano segnalato - con tanto di foto - un bus turistico che intralciava il traffico, il comandante ha risposto: «Un pullman. Se spunta ancora in nostra assenza segnalate la targa. Qui!». Sarà un inferno di cittadini-spioni... «No - ribatte Clemente - prima di tutto io avevo chiesto di segnalare la targa nella messaggistica privata. E comunque non faremo mai multe via Twitter. Il senso è un altro: con un rapporto tra polizia municipale e cittadini possiamo avere il polso di una città spesso paralizzata dalle doppie file. A fare le multe vanno le pattuglie. Ma se ci arrivano molte segnalazioni dalla stessa strada, capiamo che lì il problema della doppia fila o della sosta selvaggia si sta aggravando. Ma lei lo sa che la doppia fila può uccidere? Pensi al rogo di un palazzo e l’autobotte dei vigili del fuoco che non può passare alle auto in doppia fila; a un uomo ferito e l’ambulanza che resta bloccata dalle triple file».



Chissà quanti insulti pioveranno insieme alle denunce. «Li mettiamo nel conto, ma sono stati pochissimi. Di solito invito a moderare il linguaggio e i cittadini si scusano. Dirò di più: il 100 per cento di chi ci invia messaggi su Twitter lo fa perché è spazientito per auto in doppia fila. Sa quanti sono quelli che le hanno giustificate? Zero».

Chiarito questo, chiarito che parte la guerra «social» alle doppie file, Clemente spiega che ha preferito Twitter a Facebook perché i 140 caratteri (i messaggi di un tweet hanno questo limite) obbligano i cittadini a segnalazioni più meditate. «Presto però apriremo un portale ad hoc, su internet, per le segnalazioni». La social-caccia è iniziata.
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