Stupore e disincanto sulla spiaggia: «Passame l'iPhone, me faccio 'n selfie co lo squalo»

(Foto Ippoliti)
2 Minuti di Lettura
Lunedì 11 Agosto 2014, 21:30
​Aoh, er bagnino fischia…… Ma ‘ndo core? … Biondo e atletico, Corre, fischia e urla: Fuori!. Fuori dall’acqua. «Aoh ‘na pinna, se vede… O squalo!». Un lunedì così, dal caldo al brivido. Anzi, diciamola tutta, brividino. Cellulari, riprese che manco Spielberg. Fuggi fuggi dall’acqua e corsa in pole position sul bagnasciuga: uno squaletto di due metri segue la corrente da Marinella verso il centro di Ostia, seguito da mille occhi. Normale. Quasi tutto: «Aoh guarda quelli con la canoa…». «Si fa pe’ merenda»…



Quelli con la canoa, a trecento metri dalla riva, non sanno niente. Ma lo squaletto fila per la sua strada. Minuti di tensione, soprattutto per chi non è pratico del cellulare e deve limitarsi a telefonare agli amici: «Se, mo o squalo»… «Aoh te lo giuro, ‘o squalo!». Tensione: domani niente mare, compra un modello nuovo e stavolta legge le istruzioni per i filmati.



L’esperto si riconosce subito, anche in costume da bagno: «Mediamente pericoloso». Un amico: «Ma che c’hai parlato?». Lui: «Ma non lo vedi che è nero? Quello pericoloso è lo squalo bianco». «Se o dici tu». Passato il ”pericoloso divoratore”, mentre mezza Ostia è sul bagnasciuga, scatta la scommessa a chi si tuffa per primo. E fra i gruppetti di bagnanti che si scambiano i filmati da videoteca casalinga, scatta l’operazione due: foto al matto che si butta. Esce mezzo busto e fa «Passame l’Phone che me faccio ‘n selfie co lo squalo». Un bagnino rientra col pattino remando ritto in piedi come Ulisse di ritorno dall’Odissea. La guardia costiera (in spiaggia: sai che consolazione) intervista un bagnino.



Scatta la fase tre. Le chiacchiere. Una signora arriva con un ghiacciolo alla menta, tre amiche in prima fila sui lettini agitano la mano come a di’ «’nsia mai!»: «Che te sei persa, c’era uno squalo», «Ammazza che sfiga! So’ stata tutto er giorno qui, daje racconta, com’è».. «Grosso nuota tutto storto». Un’amica a occhio di quelle che non amano le diete, addenta un biscotto dietro l’altro e una del gruppetto fa: «Se te vedeva lo squalo scappava». Qualcuno mette timidamente i piedi in acqua. Interviene un altro esperto: «Tranquillo, mo stava qui, ma mo va laggiù all’acqua arta, è l’ora de cena, lì se magna mejo». Un gruppetto di signori prosegue lo scambio di foto, uno di loro un po’ rammaricato dice: «Me devo comprà er cannocchiale dar cinese». Un bagnino si avvicina seguito da mille occhi a un collega, si danno il cinque sembrano le controfigure di Roy Scheider. E’ la fine del brivido, lo squalo è passato, si torna a piegare i lettini. Però domani, ansai quante ne diranno!
© RIPRODUZIONE RISERVATA