Scandalo Siae, svuotava il fondo pensioni e metteva i soldi sui conti dei parenti

Scandalo Siae, svuotava il fondo pensioni e metteva i soldi sui conti dei parenti
di Michela Allegri
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Domenica 8 Maggio 2016, 09:29 - Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 08:16
Ha assoldato tutta la sua famiglia, poi ha escogitato un raggiro che gli ha permesso di arrotondare lo stipendio. In cinque anni ha alleggerito le casse della Siae, la Società italiana degli autori ed editori, dove lavorava. Assunto nella sezione Fondo pensioni dei dipendenti, ha sottratto al superiore i codici d'accesso del conto corrente bancario online dell'ente e ha iniziato a dirottare somme di denaro su libretti privati e a fare bonifici a nome della compagna, della sorella e del marito di lei. In questo modo, ha raggranellato quasi 130mila euro. Ma non è riuscito a farla franca.
I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria hanno infatti sequestrato tutta la somma, congelando i conti del funzionario e dei parenti coinvolti nel raggiro. L'inchiesta, coordinata dal pm Eugenio Albamonte, coinvolge sei indagati. Il dipendente infedele, Roberto Belli, classe 1964, è accusato di frode informatica, falso e truffa. I complici, invece, sono sospettati di ricettazione e riciclaggio: avrebbero ritirato i soldi “sporchi” dai conti a loro intestati, e li avrebbero consegnati al funzionario. Il raggiro è andato avanti dal 2009 al 2014. A sporgere denuncia sono stati i dirigenti della Siae che, dopo un controllo, si sono accorti dell'ammanco di cassa. Il primo esposto risale al 2012 ed è stato integrato negli anni successivi da una nota del direttore del Fondo pensioni. Quando Belli è stato scoperto, si è giustificato dicendo che tutte le operazioni apparentemente anomale erano state autorizzate dal superiore. In realtà, per l'accusa, l'indagato avrebbe falsificato una sfilza di documenti.
 
IL MECCANISMO
Per il pm, è scritto negli atti, «in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, al fine di trarne profitto, il funzionario si procurava abusivamente i codici di accesso al conto online intestato al Fondo pensioni del personale della Siae». Poi, «si introduceva nel sistema home banking online e interveniva senza diritto sulla piattaforma informatica di gestione, disponendo tre bonifici da 10mila euro, privi di un'effettiva giustificazione». Dalle indagini è anche emerso che l'indagato avrebbe predisposto «richieste di assegni circolari recanti la falsa sottoscrizione del direttore del Fondo pensioni», ottenendo l'emissione dei titoli di credito in favore degli altri indagati. In questo caso, avrebbe alleggerito le casse dell'ente di 107mila euro. Nel decreto di sequestro, il gip Paola Della Monica scrive che Belli ha sottratto soldi «per un lungo periodo di tempo». La somma contestata, tenendo conto della prescrizione incombente, è di 127 mila e 600 euro. Cifra che è stata sequestrata.
 
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