Da alcuni mesi, infatti, il noto centro clinico dedicato alla analisi specialistiche e all'alta diagnostica è costretto a chiusura forzata a causa di meri impedimenti burocratici a cui la Asl di competenza non ha ancora adempiuto malgrado le sollecitazioni della stessa Regione Lazio.
Questa situazione sta avendo dei gravi riflessi dal punto di vista occupazionale: i circa 50 lavoratori, infatti, dal momento della chiusura sono stati costretti a rinunciare allo stipendio e alcuni di essi sono stati addirittura sottoposti a regime di cassa integrazione.
«È inaccettabile - dichiara la proprietà di Artemisia Lab - che a causa di lungaggini burocratiche, una realtà che opera sul territorio da 40 anni nel settore della sanità privata, debba tenere a casa decine di lavoratori che rischiano di perdere il loro posto».
Secondo i lavoratori di via Piave «non e' possibile che si debba arrivare ad urlare tutto questo disagio per colpa di documenti dimenticati sulle scrivanie.
La burocrazia ci sta uccidendo e soprattutto ci sta facendo perdere del tempo prezioso. Non possiamo piu' subire questa situazione, anche perche' siamo un presidio sanitario e si rivolgono a noi moltissimi pazienti che hanno necessita' di avere assistenza».
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