LA PRASSI
I Municipi, infatti, fatta esclusione di quello del centro storico non sono obbligati ad adottare i Piani di massima occupabilità. Semplicemente, il Comune da anni li invita tramite la delibera 39/2014 a dotarsene laddove se ne reputi necessaria la presenza. Morale? In molti quartieri pur essendoci numerosi bar, bistrot e ristoranti, le amministrazioni municipali non si sono ancora adoperate per dare un ordine e le attività che ci lavorano, al primo raggio di sole tirano fuori tutti gli strumenti per attrarre più clienti, sfruttando in due casi su tre suolo pubblico oltrepassando i limiti consentiti dalle autorizzazioni che per di più, in aree lontane dal centro, hanno canoni di occupazione molto bassi e non superiori in media ai 104 euro al mq l'anno. Tanto la prassi è questa: se in Centro i controlli sulle irregolarità sono intermittenti, figuriamoci cosa succede in quelle strade che non sono dotate di regole certe.
LE ZONE
Qualche esempio? In viale Aventino ieri, pochi passi dal Circo Massimo, due attività di somministrazione avevano allestito una tripla fila di tavolini al bordo del marciapiede con i clienti che potevano sfruttare le auto parcheggiate a mò di schienali. In via Ostiense, invece, un locale specializzato in prodotti siciliani aveva piazzato i menù a ridosso di automobili e alberi, sul tratto più esterno del marciapiede e occupando l'altra estremità con i tavolini. Lo spazio libero per il passaggio? Ben al di sotto dei 2 metri stabiliti dalla delibera sulle occupazioni di suolo pubblico. Più o meno il canovaccio si ripeteva in maniera analoga anche in viale Marconi, viale Adriatico, via Ravenna. Tutte aree queste che spaziano dal II al XII Municipio e che andrebbero regolate ma il Campidoglio finora non ha compiuto grandi passi. L'unica novità riguarda una proposta per la modifica del Regolamento sull'occupazione di suolo pubblico che sta facendo adesso il giro nei Municipi prima di tornare in commissione Commercio. Si punta a introdurre l'obbligo per i mini-comuni di dotarsi dei Piani di massima occupabilità solo nelle isole ambientali. Il problema? Attualmente di queste isole previste dal Piano generale del traffico urbano (data aprile 2015) non ne esiste neanche una.
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