Donna trovata agonizzante sotto casa
la famiglia: «Simona è morta di botte»

Donna trovata agonizzante sotto casa la famiglia: «Simona è morta di botte»
di Mauro Evangelisti e Sara Menafra
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Sabato 2 Novembre 2013, 07:40 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 09:29

un mistero il caso della ragazza trovata agonizzante mercoled mattina nel cortile del suo palazzo, a San Giovanni. L’autopsia, eseguita ieri mattina dal professor Giorgio Bolino, dell’università La Sapienza ha confermato la «morte post traumatica». Quando è arrivata in ospedale, al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni, Simona Riso, 28 anni, agonizzante, ha raccontato di essere stata violentata.

È stata mandata in ginecologia per una visita che non ha portato riscontri e dopo poco è morta. Le nuove analisi eseguite ieri hanno confermato che la morte è avvenuta per pesanti lesioni interne: aveva il bacino, il torace e le costole rotte. La famiglia è convinta: «Simona è stata ammazzata di botte». Per l’inchiesta resta il mistero su come possa essersi procurata le fratture. Gli uomini della Stazione dei carabinieri di Piazza Dante, guidati dal capitano Riccio, hanno verificato che il cortile in cui è stata trovata è particolarmente impervio e che anche la caduta da un’altezza limitata, come quella dalla finestra della sua abitazione al piano ammezzato, potrebbe aver causato pesanti lesioni, la cui compatibilità con l’autopsia va ora riscontrata. È vero poi che la ragazza in passato aveva sofferto di crisi depressive e che in casa sua è stato trovato un certo numero di farmaci ed è per questo che nelle prossime ore sarà fatto anche un esame tossicologico.

L’ipotesi di un tentato suicidio resta accreditata, come quella di una caduta accidentale. «La ragazza da tempo stava bene», controbatte l’avvocato Sebastiano Russo, che assiste la famiglia. Una volta ricevuta la prima informativa, dunque, il pm Attilio Pisani deciderà come proseguire. L’avvocato e i familiari pensano che la ragazza sia stata vittima di un’aggressione: sospettano che a infierire su Simona sia stato un conoscente. Hanno trovato la traccia di un uomo rintracciato su Facebook.

L’AGGRESSIONE

Mercoledì doveva essere una giornata come tante altre. Come ogni mattina la madre l’ha chiamata alle 4.30 dalla provincia di Vibo Valentia, per svegliarla visto che alle 7 Simona deve prendere servizio in un hotel all’Eur. Simona dice alla mamma che sta bene, chiacchierano un quarto d’ora poi esce per prendere il bus. Qui il buco nero, rivediamo Simona solo verso le 7: una vicina si affaccia dalla finestra e in cortile vede il suo corpo, con la maglietta alzata. I familiari: è stata avvicinata mentre stava uscendo, tramortita e poi il corpo è stato portato nel giardino. Intanto, la Regione ha disposto un’indagine sull’operato del pronto soccorso.

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