Piazza del Popolo imbrattata dai leghisti: fontane tappezzate di adesivi

Piazza del Popolo imbrattata dai leghisti: fontane tappezzate di adesivi
di Camilla Mozzetti
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Lunedì 2 Marzo 2015, 05:49 - Ultimo aggiornamento: 13:23

Dai lampioni della luce, ai cassonetti dell'immondizia e ai pali della segnaletica stradale, fin sotto l'obelisco Flaminio che troneggia al centro di Piazza del Popolo. I sostenitori di Matteo Salvini lasciano il segno a suon di adesivi affissi dappertutto.

E benché sia poca cosa rispetto all'assedio barbaro dei tifosi del Feyenoord, che hanno danneggiato la Barcaccia del Bernini a piazza di Spagna, un'altra area storica della Capitale diventa bersaglio di facili aggressioni. Quel logo blu, rosso e bianco con lo slogan “Renzi a casa!”, fatto proprio dal leader del Carroccio e dai suoi sostenitori è diventato la nuova forma di arredo urbano del Tridente.

A centinaia se ne contano tra le strade del salotto buono di Roma e alcuni sono stati attaccati anche intorno all'obelisco di piazza del Popolo, sui dissuasori di travertino e sulle mura che proteggono l'area. E pensare che sabato scorso, proprio dal palco, mentre ancora suonava quella musica – degna dei migliori film di Ridley Scott – Matteo Salvini aveva tuonato: «Lasceremo la piazza più pulita di come l'abbiamo trovata».

Dal Campidoglio, l'assessore ai Lavori pubblici e al decoro, Maurizio Pucci, ha chiamato a raccolta le squadre dei Pics, il pronto intervento centro storico, che oggi saranno impegnate a ripulire – con un aggravio extra sulle casse del dipartimento – l'area.

Due unità – un totale di dieci persone – opereranno per tutta la giornata per rimuovere la firma dei leghisti giacché «nonostante la richiesta dei cittadini – spiega l'assessore – gli organizzatori non hanno provveduto a rimuoverli».

Già, perché quegli adesivi erano apparsi molto prima del comizio tenuto a battesimo sabato scorso da Salvini e avevano spinto l'Associazione residenti Campo Marzio a impugnare carta e penna per scrivere all'esponente del Carroccio: «Sarebbe auspicabile – si leggeva nella missiva – che chieda espressamente ai suoi sostenitori, dal palco, di rimuovere quegli adesivi che hanno offeso e sporcato il centro di Roma».

L'ESASPERAZIONE

Una richiesta rimasta lettera morta. I residenti si sentono esasperati, «perché oltre alla militarizzazione dell'area – spiega il presidente dell'Associazione, Roberto Tomassi – ci siamo trovati invasi da affissioni illegali che deturpano una piazza dall'enorme valore artistico e culturale». Anche per questo i residenti chiederanno alla presidente del Primo municipio di Roma, Sabrina Alfonsi, un atto di consiglio che sproni l'amministrazione capitolina a vietare, in futuro, manifestazioni a Piazza del Popolo. «Non è più tollerabile lasciare la parte più bella di Roma in mano a degli incivili, questa non è la zona adatta per sit-in e comizi».