Ostia, stretta sui chioschi: «In regola o demoliamo»

Ostia, stretta sui chioschi: «In regola o demoliamo»
di Mirko Polisano
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Mercoledì 15 Febbraio 2017, 08:04
Via il cemento e stop alle irregolarità, anche al costo di riaccendere il motore dei caterpillar. A Ostia riesplode la battaglia contro il cemento sul mare. Una guerra dichiarata, fin dal primo giorno del suo insediamento, dal prefetto Domenico Vulpiani e ribadita anche all'audizione di ieri mattina alla Camera nel corso di una seduta della commissione d'inchiesta parlamentare sulle periferie.

LE RUSPE
«Siamo pronti a sostituire le parti in eccesso del muro che fa da recinto alle spiagge spiega Vulpiani, capo della gestione straordinaria del X municipio- con un progetto archittettonico e urbanistico che prevede l'inserimento di materiale eco-compatibile». Nasce così l'idea del «lungolegno» che dovrebbe sostituire in maniera definitiva il «lungomuro» degli abusi. Il commissario di Ostia, arrivato alla guida del X municipio dopo lo scioglimento del consiglio per la presenza di infiltrazioni mafiose, non esclude di procedere con le «demolizioni coatte». Le ruspe faranno il loro ritorno sulle spiagge «se ammette Vulpiani- i gestori degli stabilimenti non si adegueranno alle norme».

IL FONDO SPECIALE
Un piano che, a differenza del passato, seguirà un iter ben preciso e per il quale è stato stanziato anche un fondo speciale. «Abbiamo chiesto al Campidoglio prosegue il prefetto - di mettere nel bilancio 2017 più di cinquecentomila euro per permettere l'operazione di smantellamento». Per i gestori balneari inadempienti, il municipio promette procedimenti amministrativi giudiziari: la revoca delle concessioni, senza mezzi termini. «Le parti di cemento che non sono funzionali a contenere la sabbia come per esempio le ringhiere sottolinea Vulpiani- dovranno necessariamente essere sostituite con il legno». Grazie a un bando regionale arriveranno poco più di un milione e 800mila euro per rivoluzionare due chilometri del lungomare Paolo Toscanelli, il tratto centrale che va dallo storico Pontile al cosiddetto «Curvone».

PROGETTO GREEN
Il progetto green prevede, oltre alle passerelle in legno, piste ciclabili, rastrelliere per bici («anche se le rubano», ironizza Vulpiani) fino ai punti ricarica delle macchine elettriche. Mancano appena due mesi all'apertura della prossima stagione balneare e per Ostia, commissariata per mafia, chioschi e stabilimenti sono di nuovo un'emergenza. «Ci sono sei spiagge libere su un totale di otto rientrate in possesso del X Municipio per scadenza delle concessioni ribadisce Vulpiani- i chioschi che presentano abusi saranno buttati giù e l'amministrazione locale garantirà la pulizia delle spiagge e guardiani a mare con i bagnini».
Sul fronte delle decadenze delle licenze ai balneari, i contenzioni in corso stanno arrivando alla conclusione. «Dobbiamo rientrare in possesso di due stabilimenti. Uno di questi è La Casetta dove al suo interno abbiamo trovato otto appartamenti abusivi. Siamo quasi arrivati alla sentenza. Se ci daranno ragione lo sgombereremo», promette ancora il prefetto. L'altro è il Mednet, sequestrato più volte e a cui il X municipio ha già revocato la concessione per «reati urbanistici accertati nel tempo». C'è, infine, la questione Capocotta, dove il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza per la riapertura dei punti-ristoro. «Qui conclude Vulpiani- abbiamo fatto autodemolire i chioschi e li abbiamo fatti tornare alle loro dimensioni originali». Ma il X municipio, nel frattempo, sta già lavorando al prossimo bando per l'affidamento della gestione.