Roma, lo strano caso dei sigilli alla Casetta: è guerra tra i vigili di Ostia

Roma, lo strano caso dei sigilli alla Casetta: è guerra tra i vigili di Ostia
di Mirko Polisano
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Domenica 1 Ottobre 2017, 10:06

Un vigile sotto inchiesta per omissione di atti d'ufficio e sei agenti indagati per falso e calunnia. La Procura di Roma apre un fascicolo sulla polizia Municipale del X gruppo Mare, quello di Ostia, il municipio commissariato per mafia e che andrà al voto tra poco più di un mese. Tutto è iniziato nel novembre del 2015 con il sequestro dello stabilimento balneare La Casetta. Una struttura gestita da nomi «scomodi».

I FATTI
A occuparsi del sequestro sono due pattuglie della polizia municipale: ora tutta la squadra è finita nelle carte giudiziarie di piazzale Clodio. Sono stati proprio i vigili coraggiosi a trasmettere un'informativa alla Procura e a denunciare il loro collega: nei verbali trasmessi ci sarebbero omissioni e documenti mancanti riguardo quel sequestro. Così quattro agenti mettono nero su bianco le accuse. Il pm Claudia Terracina dispone l'inchiesta. Al vigile viene contestato il reato di «omissione d'atti d'ufficio». Riesce però ad accedere all'incartamento e risale ai nomi e alle dichiarazioni rilasciate dai suoi colleghi e li denuncia a sua volta per falso e calunnia, insieme ad altri due agenti che hanno deposto la loro testimonianza.
I magistrati stanno anche cercando di fare luce su chi possa aver agevolato la fuga di notizie.

I VERBALI
Sarebbero diverse le omissioni presenti nel verbale di quell'operazione allo stabilimento La Casetta. Dimenticanze che hanno poi portato i vigili a rivolgersi direttamente alla Procura di Roma. «Mancano documenti che portano la nostra firma», hanno denunciato i vigili del X gruppo Mare. Nella loro denuncia gli agenti parlano anche di «omissis» intenzionali, lasciando intendere un quadro di condizionamenti compromettenti. Adolfo Salabè, il padre di Luigi, l'attuale gestore dello stabilimento balneare La Casetta, è l'uomo che partito dalla spiaggia di Ostia ha legato i suoi affari agli ambienti che si aggirano tra Vaticano, servizi segreti e forniture militari. Fu legato al presidente Scalfaro ai tempi dello scandalo sui fondi del Sisde. Un nome «scomodo» e inattaccabile, insomma.

LA LETTERA ANONIMA
Al comando della polizia municipale di Ostia è arrivata anche una lettera anonima in cui si invita il comandante a spostare i sei vigili che per primi hanno denunciato la vicenda. Della questione è stato informato anche il comandante della polizia locale di Roma Capitale, Diego Porta che sta attendendo gli esiti dell'indagine. «C'è incompatibilità con il loro incarico e potrebbero inquinare le prove», si legge nella missiva arrivata in caserma. A Ostia chi denuncia le irregolarità rischia il trasferimento e un provvedimento disciplinare.