Sisma, odissea controlli nei condomini: anche un mese in lista d'attesa

Sisma, odissea controlli nei condomini: anche un mese in lista d'attesa
di Lorenzo De Cicco
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Martedì 1 Novembre 2016, 10:09 - Ultimo aggiornamento: 10:10

Se dopo il sisma dell'altra mattina avete notato una crepa nel vostro condominio armatevi di pazienza e mettete mano al portafogli. Perché a meno che non ci siano danni gravi, visibili a occhio nudo (in quel caso intervengono subito i vigili del fuoco), tocca mettersi in lista d'attesa. E per una banale fessura, tra la chiamata e il controllo vero e proprio può passare anche un mese. Poi bisogna sperare che il conto non sia salato, perché anche un semplice check - prima ancora dei lavori di ristrutturazione... - potrebbe trascinarsi dietro sorprese inaspettate. «L'importante è affidarsi a professionisti qualificati, perché di esperti improvvisati a caccia di soldi, di questi tempi, se ne vedono parecchi», mette in guardia Francesco Rubeo, professore di Ingegneria civile all'università La Sapienza.

DITTE A CHIAMATA
Prima le cattive notizie: non c'è un servizio comunale incaricato di fare verifiche negli edifici privati. Quindi le strade sono due: per i casi più gravi bisogna chiamare i pompieri, i quali però dopo la verifica, quasi sempre chiedono ai condomini di rivolgersi a tecnici specializzati. L'alternativa, spiegano dall'Anaci (Associazione nazionale degli amministratori condominiali) è chiamare il proprio amministratore e rivolgersi subito a una ditta privata. A quale prezzo? Per un controllo semplice in un palazzo con meno di 10 appartamenti possono bastare 2-300 euro. Ma si arriva a superare i mille euro per i condomini più grandi (dai 50 ai 100 appartamenti).

I PREVENTIVI
La fattura lievita quando si rende necessaria un'indagine strutturale: il saldo finale può arrivare fino a 20mila euro, per i grandi condomìni. Per un monitoraggio in un palazzo di medie dimensioni, invece, i preventivi si aggirano intorno ai 10mila euro, considerando che in questi casi si procede al controllo del calcestruzzo, dei ferri delle armature e spesso va ricostruita anche la composizione originaria dell'immobile. «Bisogna valutare l'effetto delle eventuali demolizioni, se ci sono stati interventi sui muri portanti», spiega ancora il professor Romeo. Un lavoro impegnativo. E che quindi si paga caro. Specie ora che è partita la grande corsa ai controlli post terremoto. E le ditte sono spesso in overbooking.

I TEMPI
Altro avvertimento: «Evitare gli sciacalli - dice Rossana De Angelis, presidente dell'Anaci- In molti oggi gonfiano i prezzi, sfruttando l'emergenza». Anche per questo l'Associazione dei responsabili condominiali ieri ha spedito una circolare a tutti gli amministratori di Roma con l'obiettivo di fornire indicazioni per affrontare «la presenza di fessurazioni, distacchi, l'impossibilità di aprire porte e finestre». L'organizzazione ha già attivato una propria task force con ingegneri e architetti, «per permettere a tutti di dare seguito alle segnalazioni e poter avviare le verifiche nei prossimi giorni».
I tempi però rischiano di essere lunghi, considerata la mole ingente di richieste arrivate nelle ultime 48 ore: per i danni maggiori il controllo è immediato, ma per chi si ritrova solo con qualche crepa si può aspettare fino a un mese.