Mafia capitale, Zingaretti: «Nessun membro giunta regionale risulta coinvolto»

Mafia capitale, Zingaretti: «Nessun membro giunta regionale risulta coinvolto»
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Mercoledì 10 Giugno 2015, 18:37 - Ultimo aggiornamento: 18:38
Nessun membro dell'attuale giunta regionale risulta coinvolto» nell'inchiesta Mafia Capitale. Lo ha sottolineato il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, intervenendo in Aula consiliare.



Il governatore Zingaretti ha quindi riepilogato, nel suo intervento in Aula, la serie di provvedimenti dell'Autorità giudiziaria che riguardano la Regione: «il consigliere Luca Gramazio è stato arrestato, colpito da un provvedimento di custodia cautelare con l'accusa del delitto di cui all'ambito 416 bis. Il dirigente regionale Guido Magrini è agli arresti domiciliari per corruzione. Il dottor Magrini, in servizio presso la Regione dal 1995 e dal 2005 al 2010 a capo della Direzione Bilancio, era fino a due anni fa il Capo Dipartimento, poi Direttore Politiche Sociali e, a seguito della strategia di rotazione degli incarichi, dirigeva ora un'Area di studio senza alcuna funzione di amministrazione attiva. Dal giorno del suo arresto il dottor Magrini è stato sospeso dal servizio».



Per quanto riguarda «la dottoressa Elisabetta Longo e la dottoressa Giovanna Agostinelli, emerge che sono indagate non per ipotesi corruttive connesse alla Direzione della Centrale Acquisti, ma per la presunta incompletezza delle informazioni rese ai pm in un incontro tenutosi il 18 febbraio 2015. Il tema sarebbe stato affrontato e chiarito poi in un secondo colloquio richiesto dalla dott.ssa Longo il 19 marzo 2015. È confermata, invece, come annunciata da lui stesso il 24 marzo 2015, l'apertura di un'indagine nei confronti del dottor Maurizio Venafro per tentativo di turbativa d'asta, tale circostanza lo portò a rassegnare le dimissioni per poter meglio e con serenità affrontare il percorso processuale. Ora da cittadino starà a lui il compito di spiegarsi e difendersi. Tutti gli imputati ora dovranno rispondere alla giustizia delle accuse avanzate in processi che vanno celebrati nei tribunali e che dovranno, ripeto, individuare le responsabilità individuali di ciascuno».



Zingaretti ha concluso citando la vicenda che ha portato l'ex capogruppo del Pd alla Pisana, Marco Vincenzi, a rassegnare le dimissioni: «Negli atti allegati che la Procura non ritiene rilevanti per i provvedimenti adottati, ma allegati ad essi, c'è anche la documentazione che riguarda incontri tra Buzzi, allora semplicemente dirigente della Cooperativa 29 Giugno, e Marco Vincenzi; nel quale si parla di emendamenti per un totale di 1.800.000 euro che sarebbero stati presentati da Luca Gramazio e da Marco Vincenzi».



Zingaretti ha voluto sottolineare che «non solo Vincenzi ha negato l'esistenza di questi emendamenti, ma confermo che alla Regione non risulta nessun emendamento né provvedimento di spesa nei confronti dei Municipi di Roma.
Vincenzi, anche se non indagato, per contribuire a lavorare in un clima di piena serenità ha preferito rassegnare le dimissioni dal suo ruolo di capogruppo».
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