Mafia capitale, le intercettazioni: «In quella rete comandano loro, noi qua»

Mafia capitale, le intercettazioni: «In quella rete comandano loro, noi qua»
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Giovedì 11 Dicembre 2014, 13:14 - Ultimo aggiornamento: 14:14
«... in quella rete là comandano loro, poi in questa rete qua comandiamo noi!!... so passati 5 anni.. t'ha toccato qualcuno là sotto?».

Salvatore Ruggiero, arrestato oggi come presunto referente delle cosche, riassume in un colloquio con Salvatore Buzzi il rapporto tra la 'ndrangheta e Mafia Capitale, secondo quanto si legge nell'ordinanza.



«Nel corso dell'attività investigativa - scrive il Gip nella nuova ordinanza d'arresto -, è stato accertato che, circa cinque anni prima, l'associazione criminale romana, grazie alla mediazione di Rotolo Rocco (l'altro arrestato, ndr) e Ruggiero Salvatore, aveva stipulato un accordo con il clan Mancuso di Limbadi, in virtù del quale l'associazione romana aveva potuto svolgere le proprie attività in Calabria (in particolare nel Centro accoglienza rifugiati e richiedenti asilo - Cara - di Cropani, Cosenza, ndr) godendo della protezione della 'ndrangheta, mentre il clan Mancuso aveva inviato su Roma un proprio emissario, Giovanni Campennì, tramite il quale avviare attività imprenditoriali in collaborazione con l'associazione romana».



Salvatore Buzzi creò la coop 'Santo Stefano', per le pulizie al mercato Esquilino a Roma, affidandola secondo gli investigatori a un sospettato di avere legami col clan Mancuso, Giovanni Campennì. «..dato che tu sarai il presidente de questa cooperativa de 'ndranghetisti... , dice a uno degli amministratori in un colloquio intercettato.




LE INTERCETTAZIONI

«Allora io te dico, quando io stavo a Cropani io (inc)..
poteva venì giù tutti giorni un bambino... scendevo er pomeriggio, salivo su la mattina e ripartivo er pomeriggio.. parlavo con il Prefetto, parlavo con tutti, parlavo con la 'ndrangheta.. parlavo con tutti. E poi risalivo su». Così Salvatore Buzzi in una conversazione intercettata del 7 luglio scorso. La coop '29 Giugnò gestiva a Cropani (Cosenza) il Centro accoglienza richiedenti asilo (Cara). La frase per il Gip è «ulteriore conferma delle cointeressenze con la 'ndrangheta».
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