Mafia Capitale, Buzzi racconta gli affari sporchi: «A Carminati l'appalto dei cartelloni stradali»

Mafia Capitale, Buzzi racconta gli affari sporchi: «A Carminati l'appalto dei cartelloni stradali»
di Michela Allegri
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Domenica 9 Agosto 2015, 06:24 - Ultimo aggiornamento: 11:43

Nell'inchiesta Mafia Capitale è già rimasto coinvolto con l'accusa di aver manovrato i fili del comune di Sacrofano, nella provincia nord di Roma, consentendo alla ”cupola” di Massimo Carminati di gestire i più importanti appalti. Ora, però, Tommaso Luzzi, sindaco del paesino nell'hinterland laziale con la giunta a rischio scioglimento, potrebbe passare nuovi guai. A tirarlo ancora in ballo è Salvatore Buzzi, il ras delle coop in affari col Nero, che nel corso di cinque interrogatori fiume di fronte al procuratore aggiunto Michele Prestipino e al pm Paolo Ielo, vuota il sacco. Anche se lo fa in modo confuso, tanto che le sue dichiarazioni sono in parte ritenute inattendibili e in parte da verificare. Buzzi ha appena finito di elencare i lavori ottenuti grazie all'intercessione di Carminati. E, dopo aver parlato delle gare dell'Ama, della raccolta differenziata, della manutenzione del verde con la Eur Spa e del campo nomadi di Castel Romano, ha come un'illuminazione. «Ce n'è un'altra - dice - non sono reticente, l'avevo dimenticato: è l'appalto della cartellonistica stradale dell'Astral». Una cosa da poco, per Buzzi e i suoi soci, abituati a lavorare su commesse a 6 zeri: «Stiamo parlando di circa 200 mila euro. Era un appalto piccolo, indetto dall'Astral», l'azienda regionale che si occupa della manutenzione delle strade.

L'ACCORDO E' a questo punto che sarebbe entrato in gioco Luzzi: prima di diventare sindaco di Sacrofano, era il presidente di Astral, fino al commissariamento voluto da Zingaretti. Sarebbe stato proprio il primo cittadino di provincia a far viaggiare Buzzi e i sodali su una corsia privilegiata, per fare un favore a Carminati. Il ”Cecato”, infatti, tramite Luzzi «ci aveva procurato l'appaltino», dice Buzzi. Con il passaggio dalla giunta Marrazzo a quella Polverini, infatti, il ras delle coop avrebbe avuto qualche difficoltà a mantenere contatti diretti con l'Astral: «Lavoravamo già con loro da tempo. C'è il cambio di amministrazione con la Polverini... arriva Luzzi presidente e io rappresento a Carminati che non riusciamo ad avere più un'interlocuzione in Astral, e lui dice: ”ci penso io, ci parlo io”». Fu grazie all'intervento di Carminati che - riferisce ai pm - «abbiamo avuto un appalto piccolino». In sostanza, Luzzi avrebbe indirizzato l'ex Nar sulla gara da scegliere: «erano trattative dirette con le cooperative sociali, quindi erano affidamenti diretti», ricorda l'indagato.

LE ELEZIONI Se riscontrate, le parole di Buzzi confermerebbero i sospetti di chi indaga sugli accordi tra il primo cittadino di Sacrofano e l'ex Nar Carminati. Dopo aver concluso decine di affari nella Capitale, il ”Cecato” aveva esteso il suo raggio d'interesse, infiltrandosi nei comuni dell'hinterland. Sacrofano era stata una delle prime cittadine a finire nella rete del Nero. Lì l'ex Nar e il suo ”fratello camerata” Riccardo Brugia erano di casa: avevano la residenza nel paese. Carminati abitava in una villa in collina, e aveva la capacità di influenzare la scena politica. Tanto che considerava Luzzi «uno di fiducia». Durante le ultime elezioni, aveva addirittura spinto la candidatura dell'aspirante sindaco.

È il 2013. «Sacrofano è importante», dice il Nero intercettato. Il boss progetta infatti di gestire in zona un'attività di riciclaggio dei rifiuti, e pensa di inserire nell'affare anche Buzzi. La figura di Luzzi è di importanza strategica, tanto che l'ex Nar lo ribadisce più volte, captato dalle microspie del Ros: «Tommaso me serve lì come sindaco... una volta che c'hai il Comune vale la danza». Luzzi viene effettivamente eletto. E sembra essere totalmente in balìa della cupola: è ricattabile. Grazie all'appoggio di Luca Gramazio, ex capogruppo Pdl in Regione, Carminati ha infatti la possibilità di gestire i fondi destinati al territorio: «Se lui non fa quello che dimo noi, Luca gli blocca tutto».