Roma, bimbo di 10 anni si lancia dal balcone: era stato rimproverato per i compiti

di Marco De Risi e Raffaella Troili
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Venerdì 15 Aprile 2016, 08:39 - Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 13:16

Si è salvato per caso: è finito su una piccola area di verde nel cortile condominiale dopo una caduta di quasi 15 metri. La terra e l'erba appena annaffiata hanno attutito l'impatto. Se fosse caduto a pochi centimetri di distanza avrebbe trovato l'asfalto e sarebbe morto. Migliorano le condizioni del bimbo di 10 anni che la sera di martedì ha tentato il suicidio gettandosi dal quarto piano, dalla finestra della sua cameretta, a Roma. E' sempre in prognosi riservata ma i medici sembrano più ottimisti. Il suo corpo sta reagendo e a livello cerebrale non sembrano esserci danni irreparabili. I genitori (persone per bene, impiegate) e i parenti sono stretti nel loro dolore al Bambino Gesù, distrutti dal gesto che sembra ancora adesso senza alcuna spiegazione plausibile.

«L'avevo rimproverato, sì, poco prima che se ne andasse in camera» ha detto affranta agli inquirenti la mamma, annebbiata dal dolore. I genitori l'avevano ripreso perché non aveva fatto i compiti, nulla più. Come sempre, come tutte le mamme e i papà. Una sgridata normale e opportuna. Ma chissà che è scatto nella mente del bambino, forse sotto stress per la fine dell'anno scolastico vicina. E' accaduto il dramma, poteva finire in tragedia.

Il rimorso ora sta lì seduto accanto a lei, la mamma, sulla panca della Rianimazione dove si appoggia in attesa di notizie suo figlio. Il ragazzo si è gettato nel vuoto dopo una discussione, un rimprovero sui compiti non fatti, l'ora tarda, sembra così impossibile. Invece il piccolo è in fin di vita: perché ha aperto la finestra della sua cameretta ed è volato giù, resta un mistero. Per fortuna è atterrato su un prato appena bagnato, e non sul cemento che c'è ad appena un metro, l'impatto è stato attutito, chi l'ha soccorso racconta che si lamentava, ma era cosciente, parlava e le sue condizioni sembrano lentamente migliorare. La prognosi è ancora riservata fa sapere il Bambino Gesù ma il «bambino mostra un netto miglioramento, risponde alle cure, se continua così scioglieremo la prognosi». A vegliarlo i familiari, che dicono solo: «Rispettate il nostro dolore». Increduli e sconvolti.

Sulla vicenda sono in corso indagini del commissariato di polizia Spinaceto. Al pian terreno del palazzo c'è una telecamera che avrebbe ripreso l'attimo in cui in bambino ha toccato terra, fortunatamente cadendo su una parte di prato. Ascoltati anche alcuni vicini che non avrebbero sentito urla quella sera. Una giovane coppia, una famiglia normale, medio alta, come tante, che si è trovata catapultata nell'incubo più nero. Una lite banale in serata, un rimprovero per i compiti non fatti, i ritardi, gli orari sballati. E' bastato questo per spingere un figlio a gettarsi nel vuoto. La mamma e il papà se sono sono accorti subito, erano le 22,30, altri vicini anche hanno visto l'ambulanza e la volante della polizia arrivare e ripartire di corsa verso l'ospedale Bambino Gesù. Il ragazzo era vigile, si lamentava, ricordano i testimoni e gli operatori che l'hanno soccorso.

I SOCCORSI
C'è voluta qualche ora per ricostruire la vicenda. I genitori, giustamente, non capivano cosa fosse davvero accaduto: erano convinti che si potesse trattare di un incidente. Ma un filmato di una telecamera condominiale ha ripreso le fasi agghiaccianti del gesto. «Era cosciente - racconta uno dei soccorritori -. Sono rimasto impietrito quando ho capito da dove era caduto. L'ha salvato l'erba e la terra umida. Quel bimbo gridava, si lamentava ma non stava perdendo i sensi. Ero felice per quello che stava accadendo. Anche se noi soccorritori sappiamo che dopo un trauma così grave ci può essere un'iniziale lucidità per poi alternarsi con l'entrata in coma».