«Abbiamo appreso con rabbia e sconcerto la scelta del Comune di negare, ancora una volta, i diritti dei più deboli: i bambini - dichiara - Adesso è giunto il momento che la sindaca Virginia Raggi e la sua giunta prendano una posizione netta come hanno già fatto Sala a Milano, Appendino a Torino, Orlando a Palermo e tutti gli altri sindaci illuminati che hanno a cuore il benessere di tutti i bambini. Quei certificati di nascita vanno trascritti subito perché ogni minuto di inerzia comporta un’inaccettabile violazione di diritti umani fondamentali». «Il Pride di Roma del 9 giugno - continua Secci - sarà l’occasione per ribadire che nella nostra città non c’è spazio per la discriminazione. Lo diremo in maniera forte e chiara: giù le mani dai nostri figli. Per questo mi auguro che dalla giunta capitolina e dalla sindaca Raggi arrivi presto un segnale inequivocabile in merito, dando indicazioni agli uffici dell’anagrafe di procedere alle iscrizioni degli atti di nascita dei figli di coppie formate da persone dello stesso sesso. Ne va della dignità e dei diritti di tutti i cittadini e su questo non possiamo accettare compromessi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA