Roma, centro e periferia, cassonetti stracolmi: «Così la città già rischia il collasso»

Roma, centro e periferia, cassonetti stracolmi: «Così la città già rischia il collasso»
di Stefania Piras
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Domenica 30 Settembre 2018, 08:53 - Ultimo aggiornamento: 08:56

Anche ieri la processione di istantanee sui social che mostrano il collage di sacchi, sacchetti, cartoni e sporte piene di immondizia era affollatissima. E ormai si va oltre l'abbandono occasionale. Tra marciapiedi e spazzatura c'è una relazione più stabile tanto che l'opposizione parla di vere e proprie discariche abusive alla Magliana, per esempio. E la Cgil avverte: «Visto che non lo fa il Comune di Roma, non la fa Ama e non lo fa la cooperativa 29 Giugno e il Cns, da domani tonnellate di rifiuti nei municipi del centro della capitale non saranno raccolte. Il motivo? Da mesi è in corso un contenzioso».

SACCHI NERI
«In particolare tra via Pescaglia e vicolo Pian due Torri adiacente l'ex stabilimento Saferrot ci sono vecchie poltrone, rifiuti incendiati, masserizie e decine di sacchi neri pieni di scarti di lavorazione», raccontano in una nota congiunta il consigliere di Fratelli d'Italia Francesco Figliomeni e il Presidente del club delle libertà per le politiche sociali e sicurezza Marco Rollero di Forza Italia.

Il fine settimana poi la situazione peggiora. Non è difficile vedere durante l'orario di chiusura dei ristoranti i pellegrinaggi di chi chiude bottega e porta la spazzatura fuori, in angoli ormai battezzati come pattumiere a cielo aperto. A Trastevere, da settimane è stato scelto un angolo di piazza Belli adiacente alle mura della casa di Dante che da settimane ospita decine di sacchi: alcuni recentissimi, altri meno. Ma ormai quello che non doveva accadere è accaduto: far passare il messaggio che lì si può. In centro la questione è particolarmente sofferta: le foto mostrano che anche Palazzo Madama non è immune. Lì, tra l'altro, non ci sono solo sacchi neri pieni di rifiuti. Si è formato un coté dal catalogo molto eterogeneo: tovagliolini da bar, coppette per il gelato artigianale, cialde sbocconcellate e gettate via subito, resti di aperitivi e drink take away, cannucce e bicchieri di plastica, carte per alimenti e scatoloni. Anche il caso di San Lorenzo rende l'idea: i cassonetti per la raccolta condominiale occupano lo spazio che servirebbe agli automobilisti per parcheggiare i mezzi dentro le strisce blu e poi, come al solito, traboccano di spazzatura indifferenziata.

IL DISSERVIZIO
Come poi succede anche lungo la Flaminia: chi trova i contenitori pieni sventola bandiera bianca e abbandona fuori e accanto al contenitore. Il problema è che lo fanno decine e decine di persone e i sacchetti sommati diventano cumuli. Al punto che c'è chi pensa di rivalersi sui disservizi di Ama: «se il camion della raccolta non passa, non pago il servizio di raccolta». E quindi sono pronti i ricorsi documentati con foto calendarizzate per avere lo sconto sulla Tari. Scatti impietosi arrivano anche dalla Balduina dove i cartoni piegati hanno invaso la carreggiata e formano un tappeto molto esteso.

Anche qui il cassonetto non è stato svuotato e rigurgita tanti, troppi cartoni ben piegati, ma fuori dalle bocche dei cassonetti.

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