Roma, il bus apre le porte, cade una ragazza: il conducente a processo per lesioni

Roma, il bus apre le porte, cade una ragazza: il conducente a processo per lesioni
di Marco Carta
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Venerdì 2 Febbraio 2018, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 08:36
Avevano salutato la figlia disabile prima di salire sul bus 70, che l'avrebbe dovuta condurre sino a piazza Venezia. L'hanno ritrovata a terra in via Ripetta con il ginocchio rotto. Rebecca (nome di fantasia) era stata scaraventata fuori dall'imprudenza e dalla negligenza del conducente del mezzo, un autista Atac, che ora, a distanza di tre anni dai fatti, si ritrova sotto processo per lesioni colpose. Secondo l'accusa, rappresentata in aula dal vice procuratore Paola Giordano, quel pomeriggio del 21 novembre 2014, il giorno della caduta, il 30enne, originario di Tivoli, avrebbe aperto la porta anteriore del bus, dietro la quale si trovava la giovane donna, «senza assicurarsi di farlo in condizioni di sicurezza - si legge nel capo d'imputazione - e provocandone la caduta, le cagionava lesioni guaribili in 30 giorni».

LA DENUNCIA
Rebecca, affetta dalla sindrome di Dubowitz, una malattia rara che genera un ritardo psicomotorio, dopo essere salita sul 70, era rimasta in piedi davanti alla porta. Non era serena, batteva i pugni contro il vetro. Forse chiedeva aiuto dopo aver subito un'aggressione, come sostengono i suoi genitori: «Sul primo sedile del bus era seduta una signora - affermano il padre e la madre nella denuncia - la quale all'improvviso e senza alcun motivo iniziava ad inveire contro la stessa colpendola con due calci». Rebecca rimane impassibile ai colpi. Poi però, mentre il mezzo transita in via Ripetta, si ritrova scaraventata fuori dal veicolo. L'autista avrebbe aperto la porta all'improvviso, per poi riprendere la marcia, facendola rovinare a terra. E' dolorante Rebecca ma viene subito soccorsa. Al Fatebenefratelli le danno 30 giorni, per una lesione al ginocchio sinistro (viene ingessata). Per i genitori Rebecca sarebbe stata spinta volontariamente dall'autista frettoloso. Ma solo il processo, che si è aperto ieri mattina, potrà chiarire cosa è veramente accaduto.
 
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