Arrigo, ucciso da un auto pirata a bordo del suo scooter: tre fermi

Arrigo, ucciso da un auto pirata a bordo del suo scooter: tre fermi
di Elena Panarella
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Lunedì 17 Dicembre 2018, 10:19

Ancora sangue sulle strade della Capitale. Dall'inizio dell'anno sono 155 le persone morte per incidente stradale: in pratica una ogni 48 ore. In centro, in periferia, sulla tangenziale e sul Gra. Una strage infinita che colpisce pedoni, ciclisti, motociclisti, automobilisti. L'ultima vittima ieri mattina in via Satrico, all'altezza dell'incrocio con via Acaia, nella zona dell'Appio Latino. Erano da poco passate le 8.30 quando a bordo del suo scooter, Arrigo Fiore, 52 anni, che viveva a due passi dalla Prenestina, è stato centrato in pieno da una Smart ForFour con tre persone a bordo. Uno schianto che non gli ha lascito nessuna via di scampo.
 

 


LA DINAMICA
I soccorritori hanno tentato a lungo le manovre con il massaggio cardiaco, ma non c'è stato nulla da fare. Nel frattempo le persone a bordo della Smart si erano allontanate: due, un uomo e una donna, erano a poca distanza dalla vettura, mentre un altro è stato rintracciato da una volante della polizia, avvertita da alcuni cittadini, in un bar di piazza Tarquinia. Si tratta di tre giovani ecuadoregni, tutti ventenni, con passaporto spagnolo e residenti a Roma nella zona di Torre Angela. Sono stati tutti e tre fermati e portati al gruppo Appio diretto dal comandante, Roberto Stefano. Ancora non è chiaro chi era alla guida «non parlano e non dicono chi era alla guida», spiegano i vigili. Denunciati per omissione di soccorso, rischiano l'accusa di omicidio stradale. Il 20enne rintracciato nel bar è stato portato in ospedale all'Umberto I per le ferite riportate ed è piantonato a vista. Per tutti sono scattati gli esami di rito per verificare l'eventuale assunzione di droga e alcol. Ad aggravare la loro posizione la mancanza di assicurazione dell'auto che, oltretutto, risulta intestata ad un prestanome italiano che vive poco distante da loro, più precisamente sulla Casilina, per ora irrintracciabile.

LE INDAGINI
I caschi bianchi stanno lavorando per ricostruire l'esatta dinamica dello schianto e accertarne le cause: da una prima ricostruzione la Smart che arrivava da piazza Galeria e diretta verso piazza Tuscolo percorreva via Satrico quando, all'altezza dell'incrocio con via Acaia, ha centrato lo scooter che stava arrivando dalla direzione opposta. Entrambi i mezzi sembra che fossero sul lato sinistro (e quindi centrale) della carreggiata, l'auto poi avrebbe sbandato prendendo in pieno il mezzo a due ruote e finendo la corsa sulle altre auto parcheggiate.

I TESTIMONI
«È stato un colpo violento - hanno raccontato alcuni testimoni - abbiamo sentito un rumore di frenata e lamiere, poi una persona a terra che non si muoveva. Tutto è avvenuto in pochi attimi, a quell'ora non c'erano altri mezzi di passaggio, la strada era vuota. Per fare quello che hanno fatto o avevano bevuto o erano distratti». E c'è chi aggiunge: «Abbiamo visto un ragazzo con la faccia sanguinante che zoppicava a fatica e abbiamo pensato fosse coinvolto nell'incidente così abbiamo fermato una volante della polizia». La salma del motociclista è stata portata all'istituto di Medicina legale de La Sapienza a disposizione dell'autorità giudiziaria.
 

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