Roma, anziano morto per le botte, il figlio: «Non perdono l'assassino di mio padre»

Roma, anziano morto per le botte, il figlio: «Non perdono l'assassino di mio padre»
di Morena Izzo
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Mercoledì 9 Novembre 2016, 09:18 - Ultimo aggiornamento: 10 Novembre, 10:30

«Spero che la tua scomparsa non sia stata vana. Riposa in pace». E' la dedica sul mazzo di fiori lasciato in via Gino Cervi, nel punto in cui Pierino Franchi, l'ex carabiniere di 70 anni, è stato massacrato di botte da un pugile di 24 anni, Daniel Giannelli. «Lo hanno messo da poco dicono i dipendenti del supermercato che si trova proprio lì non sappiamo chi sia stato, ma ci uniamo al loro pensiero». Un bigliettino firmato «La gente onesta».
«Ne esiste ancora tanta dice Davide, il figlio della vittima di gente onesta. E in questi giorni terribili ci è stata accanto. Mio padre era una persona tranquilla, non ha mai discusso con nessuno. Era uscito presto quella mattina, perché era abituato a svegliarsi all'alba, anche per i turni di lavoro che ha fatto in una vita di sacrifici». Una «morte assurda», ripete. «E' stato ucciso senza un motivo, con una ferocia inaudita, non perdonerò l'assassino di mio padre. Negli ultimi giorni ci siamo illusi che le sue condizioni stessero migliorando. Poi sabato la notizia che non avremmo mai voluto ricevere. E' stato un fulmine a ciel sereno, così come tutta questa storia». E ora chiede giustizia la famiglia della vittima, che abita a poche centinaia di metri dal luogo in cui abitava Daniel con i genitori, la sorellina e il fratello. «Non conosco il ragazzo che ha picchiato e ucciso mio padre conclude Davide Franchi non abbiamo ricevuto neanche un messaggio di scuse, so solo che lui ora ha rovinato le nostre vite e la sua che ha appena 24 anni». I funerali si svolgeranno nella parrocchia di Sant'Alberto Magno. «E' importante che non si presti un fatto del genere a facili giudizi dice il parroco, don Donato Perron, che celebrerà le esequie sia invece una sfida a migliorare. Sono qui da 32 anni e voglio bene a tutti in questo quartiere. Conosco le fatiche, le difficoltà, i grandi nodi sociali e l'emarginazione di questo posto».

I PUGNI
Di Daniel Giannelli emergono due volti: quello del «ragazzo dolce e un po' timido» e quello di una persona che «a tratti diventava violenta senza una ragione». «E' questo che dicono di lui nel quartiere. «Quello che è accaduto spiegano i residenti è terribile e ci fa sentire insicuri e vulnerabili». E c'è chi come Lorenzo precisa: «Si è detto di Daniel che era un pugile, ma non è vero. Io faccio boxe, e la prima cosa che ti insegnano è il rispetto per l'avversario». A prendere le distanze è anche la Federazione Pugilistica Italiana. «Giannelli non è mai stato tesserato o affiliato alla FPI spiegano quindi non può essere definito pugile».