Roma, caos Ama, fermo il 60% dei mezzi: ora si indaga per sabotaggio

Roma, caos Ama, fermo il 60% dei mezzi: ora si indaga per sabotaggio
di Michela Allegri
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Venerdì 16 Settembre 2016, 08:08 - Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 08:54

Appalti pilotati e sospetti sabotaggi. Lavori affidati a ditte amiche e una sfilza di mezzi fermi in officina, mentre le strade di Roma si riempivano d'immondizia e scattava l'emergenza. E' l'ultimo filone della maxi inchiesta della Procura sul ciclo dei rifiuti capitolini, dove si contano già 22 indagati con capolista, ancora una volta, il ras delle discariche laziali, Manlio Cerroni.

LE ACCUSE
Insieme a suoi collaboratori e a funzionari della Provincia e della Regione, il Supremo è accusato di associazione a delinquere, truffa e frode nelle pubbliche forniture, in relazione a uno degli stabilimenti che ha gestito negli ultimi anni: il tritovagliatore di Rocca Cencia. In un capitolo parallelo, in cui il pm Alberto Galanti procede per violazione della normativa ambientale nella gestione degli impianti di Trattamento meccanico biologico dell'Ama, è indagata anche l'assessore all'Ambiente della giunta Raggi, Paola Muraro, per il lavoro svolto in qualità di consulente della municipalizzata, incarico ricoperto per 12 anni. Ma c'è di più. In uno dei 14 esposti presentati dall'ex presidente Ama, Daniele Fortini, viene fatto il punto sulla situazione degli appalti sponsorizzati dall'azienda comunale e, a dire del manager, spesso assegnati senza criterio. Al vaglio dei pm, commesse che spaziano dalle forniture ai servizi di security, fino alla raccolta differenziata e all'assistenza medica. Un capitolo a parte, riguarda poi gli interventi di manutenzione.

L'ANOMALIA
L'ex presidente ha denunciato di aver riscontrato, al momento del suo insediamento, una situazione anomala. Il servizio di raccolta andava a rilento perché circa il 60% dei mezzi era fermo in officina per guasto. Per la Procura si tratta di una percentuale abnorme. Tanto che uno dei sospetti degli inquirenti, paventato dal manager, è che ci possano essere stati dei sabotaggi. Nel frattempo, anche l'Autorità nazionale anticorruzione è scesa in campo: a margine del processo su Mafia Capitale, dove è stato sentito come teste, il presidente Raffaele Cantone ha dichiarato di aver aperto un'istruttoria su Ama andando a ritroso fino al 2011.

L'IMPIANTO DI ROCCA CENCIA
Si tratta di un periodo cruciale, su cui anche la Procura sta indagando, soprattutto in relazione alle autorizzazioni provenienti da Regione e Provincia che avrebbero permesso al consorzio Colari - di Cerroni - di realizzare l'impianto di tritovagliatura a Rocca Cencia. Il macchinario, infatti, sarebbe dovuto sorgere a Malagrotta. E' scritto in una delibera regionale del 2010. Un anno dopo, il Colari ottiene dalla Provincia di realizzare un centro di Trasferenza a Rocca Cencia. Nel 2013, Cerroni, autorizzazioni alla mano, trasforma quel centro in un tritovagliatore, ottenendo anche una tariffa più vantaggiosa. Gli inquirenti vogliono stabilire se il ras sia stato agevolato. La vicenda del tritovagliatore, inoltre, potrebbe coinvolgere anche la Muraro che, in luglio, ha tentato di far riaprire l'impianto che è inutilizzato da marzo. Una delle ipotesi, tutta da verificare, è che l'ex consulente abbia tentato di favorire re Manlio.