Processo Marra, Adriano Meloni: «Virginia sbagliò a nominare Renato»

Adriano Meloni
di Simone Canettieri
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Mercoledì 24 Ottobre 2018, 08:31
«Sicuramente la procedura fu giusta, come ho testimoniato perché fui io a chiedere la nomina di Renato Marra, ma Virginia fece un errore di opportunità politica, questo forse sì». Adriano Meloni è il teste chiave del processo alla sindaca di Roma per falso ideologico che si avvia ormai verso le battute finali.

Meloni, c'è questa vicenda dietro alla sua uscita dalla giunta?
«No, e perché?».

Non doveva rimanere come delegato al Turismo?
«È vero, ma la proposta che mi era stata fatta dal Comune era un po' bizzarra: avrei dovuto timbrare il cartellino. E come facevo?».

Lo dica lei.
«Tutti sanno che ho un'attività professionale a Milano e che avrei dato una mano in virtù del mio amore per Roma, la mia città del cuore».

E quindi?
«Alla fine ho detto no grazie, e mi sono tolto di mezzo».

Ma adesso è ritornato in ballo per la vicenda del processo.
«Sa cosa diceva di me Renato Marra?».

No.
«Mi dava del fessacchiotto».

Ci si sente?
«Macché, nella mia esperienza capitolina ho dato il massimo per la città».

Poi c'è stata la vicenda Marra. Lei in un'intervista disse che non conosceva Renato Marra.
«Ma non è vero: lo volevo in virtù delle sue capacità amministrative e perché lo ritenevo persona in grado di snellire pratiche ferme da tempo».

Però poi è scoppiato un gran caos con l'inchiesta. Ha mai subito pressioni per cambiare versione?
«Ma scherziamo?».

Più banalmente forse la sindaca non avrebbe dovuto nominare, per questioni di opportunità politica il fratello del suo braccio destro?
«Beh, questo sì. Ma non c'entra nulla con il processo, sia chiaro».

Lei è passato alla storia del Campidoglio anche per aver accusato Andrea Coia, presidente della commissione commercio, di essere d'accordo con la famiglia Tredicine.
«Vero, ecco perché ho coniato il nomignolo Coicine, lui per me era l'uomo bancarella».

Diceva che l'avrebbe querelato: lo ha fatto?
«No, a me non risulta».

Come sta lavorando il suo successore Caffarotti?
«Spero che non vada sprecato il lavoro che ho portato avanti sul turismo: in quel campo abbiamo ottenuto ottimi risultati».

Lei era assessore in quota Casaleggio: ha più sentito Davide?
«Sì, quando ho deciso di andarmene».

E lui?
«Mi ha chiesto di rimanere».

E lei cosa gli ha risposto?
«Semplice: che ormai avevo deciso».

Sono le 13, sta passando in via del Tritone, dove sta andando?
«Ieri (lunedìndr) ho testimoniato all'udienza, oggi ho un convegno sul turismo e una serie di appuntamenti proprio su questo».

Raggi sarà assolta?
«Credo proprio di sì, stesso discorso vale per Raffaele Marra in questa vicenda».
 
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