Da una parte, i rendering. Dall’altra la realtà. E, in mezzo, i commercianti che bocciano per l’ennesima volta il progetto della nuova tranvia Termini-Vaticano-Aurelio ,la Tva, definendola semplicemente «una sciagura». Ieri, dopo il Consiglio comunale dello scorso 7 dicembre - conclusosi con la frattura della maggioranza appena appena sufficiente a votare il testo del Pd e frantumata poi su quello dei 5Stelle con i Dem a rimorchio dei grillini - va in scena una seduta congiunta delle Commissioni Pnrr e Mobilità, di fatto una nuova puntata della lunga querelle sul tram di via Nazionale, pallino della lobby filotranviaria, di qualche politico in pensione e del circolo degli pseudoambientalisti tanto cari a una certa sinistra. In Commissione viene mostrato un lavoro di risistemazione del centro fatto dalla facoltà di Architettura della Sapienza. Ma, mentre venivano mostrati i rendering, i commercianti andavano dritti al mondo reale: «Ribadiamo la nostra contrarietà a quest’opera», ha detto i direttore di Confcommercio Roma, Romolo Guasco. E il presidente di Federmoda, Massimo Bertoni: «questo progetto è una sciagura».
UN PRECARIO EQUILIBRIO
La prima questione è legata al problema dei fondi.
ANAC
Anche perché, nonostante l’ottimismo che dalle fila di Palazzo Senatorio trapela, Anac non ha affatto dato il via libera all’assegnazione della gara d’appalto. Anzi. A essere precisi, lo scorso 11 dicembre, l’Autorità anticorruzione ha scritto dicendo, sostanzialmente: «la nostra posizione non cambia. Se ci sono procedimenti penali in corso, per noi l’appalto non va assegnato. Ma se voi, nella vostra “autonomia e responsabilità” vi assumete il rischio di assegnarlo, fate. Se è vero che per chi è sotto giudizio è in arrivo la prescrizione, monitorate questo fatto. Inoltre, dovete ancora completare le verifiche di legge e, infine, dovreste rifare il conteggio dei punteggi assegnati alla parte tecnica perché non possono essere collegiali ma individuali». Insomma, tutt’altro che un semaforo verde.
IL CONFRONTO PUBBLICO
C’è poi il capitolo confronto pubblico: nel consiglio straordinario, lo stesso sindaco Gualtieri, aveva parlato della necessità di un confronto con la città e di un approfondimento delle enormi criticità progettuali sull’opera. E anche il testo dell’ordine del giorno della maggioranza sottolineava questa duplice necessità. L’assessore Patanè, in Commissione, ha spiegato di aver assegnato - senza bandi né evidenze pubbliche - la gestione di questo confronto pubblico «all’ingegner Claudio Cipollini» (che però è architetto) stimato professionista ora in pensione ma che sui suoi social rilancia post contenenti tutte e solo le tesi pro-tram.
Per i commercianti, però, ben venga il confronto, ma con regole chiare: «vorremmo capire come funzionerà. Non serve una chiacchierata da bar ma una cosa vera. Siamo pronti ma ovviamente, ci possiamo vedere all’indomani della fine dei saldi», dice Bertoni. E Guasco: «Ieri abbiamo appreso di questo studio della Sapienza, su materiali di costruzione e su arredo urbano ma senza simulazioni sul traffico e ringraziamo il presidente della Commissione Pnrr, Caudo, per aver rimediato a una carenza di informazione. Se sarà accolta la rimodulazione dei fondi, il Comune avrà il tempo per fare le cose per bene: approfondisca le criticità e si confronti con la città. In modo serio».