Roma, niente musica dopo le 20 e stop agli altoparlanti: stretta sugli artisti di strada

Le associazioni del Centro in Comune: in arrivo il regolamento anti-rumore

Roma, niente musica dopo le 20 e stop agli altoparlanti: stretta sugli artisti di strada
di Fabio Rossi
4 Minuti di Lettura
Venerdì 7 Aprile 2023, 00:08

Stop alla musica alle 20, divieto di usare amplificatori, una mappa di luoghi utilizzabili (a rotazione) per esibirsi. La stretta sull’attività degli artisti di strada nella Capitale - che sarà inserita nel nuovo regolamento, su cui sta lavorando l’assemblea capitolina - parte dai residenti del centro storico, che sono stati ricevuti dalla commissione cultura del consiglio comunale (presieduta da Erica Battaglia) per ricordare le esigenze di chi abita nel cuore della Città eterna. Le nuove norme comprenderanno buona parte della piattaforma dei residenti - inviata anche all’assessore capitolino alla cultura Miguel Gotor - che è stata firmata dai rappresentanti di 13 realtà del centro storico e dell’area di piazza Bologna: Associazione amici piazza di Pietra, Comitato rione Monti, Comitato vivere Trastevere, Associazione residenti Campo Marzio, Appello Unesco, Comitato salvaguardia di Borgo, Rete di associazioni per una città vivibile, Roma è la mia città, Comitato emergenza Trastevere, Comitato per il decoro urbano, Italia nostra Roma, Comitato piazza Bologna e dintorni, Associazione progetto Celio.

I PUNTI
I residenti chiedono in primis che «l’esercizio dell’arte di strada sia consentito solo nei luoghi individuati dall’amministrazione, sentiti anche i cittadini e la polizia di Roma Capitale, perché idonei e compatibili con i pubblici interessi, come avviene nelle città d’arte italiane ed Europee».

I siti utilizzabili, in particolare, non devono essere tutti localizzati nel centro storico e nelle aree già interessate dalla movida. Quindi, si propone che «chi si voglia esibire sia inserito in un albo, come fatto con i pittori (in particolare quelli di piazza Navona, ndr) in seguito ad audizione, e che le esibizioni siano sottoposte ad autorizzazione con indicazione del luogo, giorno ed orario, garantendo la turnazione e la partecipazione di diversi artisti».

IL RUMORE
Altro problema è quello dei decibel in eccesso, per i quali «vista la caratteristica acustica dei vicoli e piazze del centro storico in cui i suoni si amplificano naturalmente», la piattaforma dei residenti prevede che in questi luoghi «l’amplificazione sia vietata in modo tassativo, determinato e non discrezionale», come già succede a Venezia. Questi strumenti, secondo la proposta, possono essere autorizzati «per periodi e orari limitati nei luoghi ritenuti idonei, come avviene a Firenze, sulla base di una specifica relazione redatta da tecnici competenti». Le richieste dei residenti sono sostenute anche dal Municipio: «Tanti cittadini e associazioni si sono mobilitati, disperati, perché non si riesce più a vivere o lavorare con musica e suoni che rimbombano nei vicoli e nelle piazze - sottolinea Nathalie Naim, capogruppo della lista Gualtieri e presidente della commissione bilancio del I Municipio - Il sito Unesco non è adatto. Occorre che le esibizioni siano consentite solo in luoghi precisi della città dove non causi disturbo. È una materia delicata, importante coinvolgere i cittadini nella redazione del regolamento».

I LIMITI
Per quanto riguarda gli orari delle esibizioni, la proposta prevede che «siano limitati a quattro ore al giorno, fino alle ore venti». Questo perché, sostengono i residenti, «non esiste città al mondo dove questi possano arrivare alla mezzanotte, come previsto nella proposta degli artisti, in spregio alle esigenze di salute e vivibilità». Per fare alcuni esempi, a Venezia il limite orario è fissato alle 20, a Barcellona alle 19, a Madrid e a Bruxelles alle 21. Tocca al Campidoglio, ora, trovare la giusta sintesi delle varie esigenze, con particolare attenzione proprio al centro storico, che è da sempre l’area della Capitale maggiormente interessata dall’attività degli artisti di strada.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA