Roma, CCO - Crisi Come Opportunità: la Onlus che dà voce alle donne contro l'emarginazione

Roma, CCO - Crisi Come Opportunità: la Onlus che da voce alle donne contro l'emarginazione
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Giovedì 10 Marzo 2022, 11:07 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 11:27

«Mi ci è voluto molto tempo per trovare la mia voce, e ora che finalmente ce l’ho, non rimarrò in silenzio». È una citazione di Madeleine Albright quella che le ragazze di CCO - Crisi Come Opportunità scelgono di condividere come motto del loro lavoro.

Specializzata nel campo della comunicazione sociale, Crisi Come Opportunità - il cui nome evoca come l’associazione voglia sottolineare e cogliere le opportunità che nascono dalle crisi -, è una onlus che realizza da oltre dieci anni documentari, pubblicazioni, video testimonianze, spettacoli teatrali, campagne di sensibilizzazione e progetti formativi lavorando nelle periferie, nelle carceri minorili e nelle scuole italiane, su tematiche legate alla cittadinanza attiva, questione di genere e lotta alle mafie, con uno sguardo particolare alla condizione femminile. Sono Giulia Agostini, presidente; Giulia Minoli, vicepresidente; Noemi Caputo e Francesca Elia, project manager; e Benedetta Genisio, responsabile della comunicazione. Sono cinque donne che intervengono in situazioni di criticità, più lontane e marginali, e che offrono quell’aiuto necessario per ricominciare.

Dieci anni di storie di donne e coraggio 


«Dal 2011 al 2020 sono tante le storie di donne che ci hanno accompagnato - spiega la Presidente, Giulia Agostini - tante storie che abbiamo voluto raccontare per dare valore alle loro scelte che spesso hanno messo in pericolo la loro stessa vita e che noi, da testimoni e professioniste del sociale, abbiamo potuto valorizzare facendole conoscere al grande pubblico». Prendiamo il ruolo della donna nel sistema mafioso, per esempio, sempre più riconosciuto nella sfera economica e di affermazione del potere dei clan, ma al contempo determinante nell’interruzione dello status quo per la tutela dei figli.

Eppure CCO lavora da anni per rompere queste regole e perché le conseguenze durissime per coloro che scelgono per i propri figli una vita diversa possano avere una via di uscita. Come? Attraverso il teatro.

Dalla casa internazionale delle donne «Un esempio per tutte noi»

«Può sembrare banale, ma è così - racconta Giulia Minoli, autrice, vicepresidente di CCO e vicepresidente della Casa Internazionale delle Donne di Roma. Nei nostri lavori laboratori teatrali abbiamo utilizzato storie, riflessioni e archetipi che sintetizzano la complessità di un problema che non può più essere affrontato tracciando con sicurezza una linea di demarcazione tra chi è “contaminato” e chi non lo è. Storie di amministratrici che hanno combattuto le infiltrazioni mafiose nei propri comuni, come quella di Gabriella Augusta Maria Leone e Maria Ferrucci; la storia della prima donna testimone di giustizia Maria Stefanelli; storie di madri, tra cui Lea Garofalo, e sua figlia come Denise, storie di imprenditrici, vittime innocenti e giornaliste. La lista di donne italiane coraggiose è molto lunga, e le loro storie sono un esempio per tutti noi».

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