Dal Premier della Scozia le scuse per le 2 mila streghe morte sul rogo durante l'Inquisizione

Dal Premier della Scozia le scuse per le 2 mila streghe morte sul rogo durante l'Inquisizione
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 9 Marzo 2022, 09:45

La prima ministra scozzese, Nicola Sturgeon ha scelto l'8 marzo per presentare le scuse – postume e formali - alle migliaia di donne perseguitate in Scozia come streghe più di cinque secoli fa, torturate e mandate al rogo. Si è trattato di un'ondata violentissima animata da una profonda misoginia. La risposta istituzionale della Sturgeon è arrivata a seguito di una petizione che chiedeva la grazia per le oltre 4.000 persone - per la stragrande maggioranza donne - accusate, condannate e spesso giustiziate in Scozia sulla base del famigerato Witchcraft Act del 1563. Davanti al parlamento scozzese ha parlato di «una enorme ingiustizia storica: Coloro che hanno incontrato questo destino non erano streghe, erano persone, ed erano per la maggior parte donne».

Un periodo buio, quello, segnato dall'iniquità e dalla ingiustizia. «In un'epoca in cui le donne non erano nemmeno autorizzate a parlare come testimoni in un'aula di tribunale, sono state accusate e uccise perché erano povere, diverse, vulnerabili o in molti casi solo perché erano donne».

Secondo il Survey of Scottish Witchcraft, un database completo dei procedimenti giudiziari finora conosciuti, tra la prima esecuzione avvenuta nel 1479 e l'ultima del 1727, furono uccise almeno 2.500 persone che si pensava fossero pericolose per la società perchè adoravano il diavolo, volavano su una scopa, facevano malefici e causavano epidemie. 

Il mea culpa delle istituzioni scozzesi era atteso da tempo: «In primo luogo - ha spiegato Sturgeon - riconoscere l'ingiustizia, non importa se lontana nel tempo, è importante.

Questo parlamento ha emesso, giustamente, scuse formali per le ingiustizie storiche più recenti subite dagli uomini gay e dai minatori (…) Ci sono parti del nostro mondo dove ancora oggi, donne e ragazze affrontano persecuzioni e talvolta la morte perché sono state accusate di stregoneria (…) In Scozia la legge sulla stregoneria può essere stata consegnata alla storia molto tempo fa, ma la profonda misoginia che l'ha motivata non lo è. Viviamo ancora con quella stessa misoginia di sottofondo. Oggi si esprime non in affermazioni di stregoneria, ma in molestie quotidiane, minacce di stupro online e violenza sessuale».

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