Roma, giungla dei bus turistici: in Centro il traffico va in tilt (e i residenti si infuriano)

Da piazzale Flaminio al Lungotevere, ira dei cittadini per le code. All'Esquilino paralizzato un intero quartiere per una manovra di un pullman

Giungla dei bus turistici: in Centro il traffico va in tilt (e i residenti si infuriano)
di Francesco Pacifico
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Sabato 22 Ottobre 2022, 06:56 - Ultimo aggiornamento: 16:03

L'assalto è quotidiano: lunghe file di torpedoni parcheggiati sui lungotevere, a via Gregorio VII, a via Leone IV, a Villa Borghese, a piazzale Flaminio, a via Labicana o non lontano dai parchi archeologici. Incolonnati e incuranti dei divieti, creando non pochi problemi alla circolazione del traffico oppure ai residenti che cercano invano parcheggi. Con il boom dei vacanzieri nella Capitale anche nei periodi un tempo morti - a fine anno dovrebbe sbarcare oltre un milione in più rispetto al passato - crescono i problemi creati dai mastodontici bus turistici. In teoria dovrebbero solo avvicinarsi al centro storico, parcheggiando in appositi stalli per far scendere i passeggeri e poi tornare a caricarli con le stesse mobilità. E soprattutto velocemente. Invece, incuranti delle sanzioni, i pullman restano parcheggiati per ore in strade dove la circolazione è normalmente caotica. E capita anche, come successo una settimana fa a via Labicana, che uno di questi mezzi resti bloccato durante una manovra e finisca per bloccare il traffico in un interno quartiere come l'Esquilino.

I NUMERI

Prima della pandemia a Roma, chiedevano l'autorizzazione per entrare a Roma circa 700 mezzi al giorno.

Adesso si sfiora il migliaio. Eppure le regole in materia sono chiare: le compagnie devono comprare sul sito dell'agenzia Roma Servizi per la mobilità un ticket d'ingresso: circa 35 euro al giorno per muoversi nella fascia A (quella che comprende le aree in direzione del raccordo) e poco più di 120 euro per la B (con le zone semicentrali). Come detto, divieto assoluto di parcheggiare e girare nella fascia C (il centro storico), ma possibilità soltanto - e sempre con il via libera dell'amministrazione - di fermarsi velocemente per scaricare e caricare i passeggeri. E nelle ore di attesa, quando i turisti sono in giro tra monumenti e vetrine, devono sostare in apposite piazzole o in parcheggi ad hoc come quello costruito sotto il Gianicolo per il Giubileo del 2000.

Le cose, come detto, vanno diversamente. Anche perché gli autisti si fanno beffe dell'unica e vera minaccia che può brandire l'amministrazione comunale: cioè la multa. La sanzione è di 400 euro, una cifra facilmente ammortizzabile, da dividere con pochi euro pro capite quando si trasportano nella stessa giornata anche centro persone. In pratica, sono quattro euro a testa, un terzo di quanto costerebbe un taxi per raggiungere i punti nodali del Centro.
Affrontare questa problematica è complesso: intanto perché i vigili in città sono pochi (in totale meno di 5.400, dei quali un terzo bloccato in ufficio per svolgere incarichi burocratici) e si fa a fatica anche a monitorare le zone che pure sono prossimi al Centro: l'area dei Musei Vaticani o quella di Gregorio VII intorno a San Pietro, i viali di Villa Borghese non lontani da via Veneto e dal Tridente, l'Aventino prossimo all'area archeologica. Per non parlare di quello che succede verso la periferia, sull'Appia Antica o sui vialoni di Caracalla.

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Altro paletto che il Campidoglio deve affrontare è la competenza regionale sulla materia: quindi ogni nuovo regolamento viene facilmente bloccato dalle compagnie ricorrendo al Tar. Detto questo l'assessore ai Trasporti, Eugenio Patanè ha già pronto un piano: creare entro il Giubileo del 2025 700 stalli di sosta, di questi la metà anche per trasbordare i turisti dai mezzi grandi a quelli piccoli, aumentare i varchi controllati dalle telecamere per elevare le multe e aumentare il ticket per l'ingresso nelle zone centrali, abbassando quello per le aree più periferiche. Misure che dovrebbero iniziare a vedere la luce entro la fine dell'anno. Intanto però l'assalto quotidiano dei torpedoni va avanti.

 

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