La paura, il buio e uno straniero con un taglierino in mano per minacciarla. Finisce cosi la giornata di lavoro di Giulia, una giovane romana di 26 anni. È accaduto in via Giovanni Lanza, nel Rione Monti. Giulia stava tornando alla sua auto, quando un uomo in cerca di soldi l'ha avvicinata. «Erano circa le 2:30 del mattino e avevo appena finito di lavorare. Faccio la cameriera in un locale del centro e spettava a me fare la chiusura. Ero abbastanza stanca e volevo solo andarmene a casa, avevo parcheggiato la mia auto dove la parcheggio solitamente vicino via Cavour. Un uomo sui trent'anni, straniero mi ha avvicinata ma io non mi sono fermata continuando a camminare. Si è rivolto a me chiedendomi dei soldi e dicendo che aveva bisogno d'aiuto, mi dispiace ma sinceramente non sono solita fare l'elemosina».
Il malintenzionato, però, non si è limitato a chiedere: non voleva accettare un "no" come risposta. Così ha continuato a seguire Giulia, fin quando le ha detto di guardare cosa aveva in mano. Istintivamente la ragazza si è girata e ha notato immediatamente un taglierino. «In quel momento mi stavo sentendo male, ma nonostante la stanchezza, complice probabilmente anche lo stress per ciò che stavo vivendo, ho iniziato ad accelerare il passo sempre di più, ignorando l'uomo e andando dritta per la mia strada».
Lo straniero sembrava divertito nello spaventarla, durante il tragitto rideva e la insultava, ma la ragazza è stata forte e coraggiosa.
Come se non bastasse, quando la ragazza era nella sua vettura, in procinto di andarsene, l'uomo l'ha raggiunta ed ha iniziato a batterle sul finestrino, continuando a ridacchiare. «Purtroppo ci sono troppe persone fuori di testa, a me è andata bene ma non si sa mai cosa potrebbe accadere incontrando gente del genere. Sono molto pericolosi e arroganti, si sentono al sicuro ed intoccabili, ma dopo tutto se nessuno si occupa di porre rimedio a questa situazione. Ciò che è accaduto a me potrebbe accadere a chiunque, una persona più debole psicologicamente potrebbe lasciarsi intimorire o magari far partire una colluttazione, non si può vivere in questo modo».