Dal governo è arrivata una nuova proroga ai tavolini e alle pedane collocate sui marciapiedi e sugli stalli di parcheggio durante il Covid, per venire incontro ai titolari di bar e ristoranti che hanno visto crollare i loro incassi. Una decisione che a Roma, una dalle più colpite dal fenomeno in Italia, sta creando non poche tensioni: con gli esercenti da un lato e dall'altro, tra i contrari, pezzi importanti della politica capitolina e i comitati dei residenti, soprattutto in centro storico.
I TEMPI
Entro il 31 dicembre bar e ristoranti avrebbero dovuto smontare i dehors.
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Soddisfatto il fronte degli esercenti. Il presidente di Fiepet-Confesercenti Roma e Lazio, Claudio Pica, oltre a «plaudire alla misura», fa notare che «la ristorazione, settore ampiamente colpito dalla pandemia, dal rincaro delle materie prime e dalla crisi energetica, necessitava di un sostegno che andasse proprio in questa direzione. Da parte del governo registriamo un'attenzione importante verso i pubblici esercizi». Quindi, conclude calcolando che la deroga «potrebbe portare benefici concreti con aumenti dei consumi del 15 per cento».
Diversa la posizione di una parte della politica. Bonaccorsi, per esempio, che aveva fatto approvare una mozione in I Municipio per chiedere al Comune di non applicare la proroga in Centro. Sul piede di guerra anche i comitati dei residenti : «Siamo stanchi del caos e di non trovare più parcheggio».