Roma, va a trovare un'amica a casa, la sequestra e la stupra: condannato a 6 anni e 4 mesi

A dare l'allarme un vicino che ha sentito le urla della donna

Roma, sequestra dentro casa un'amica, la minaccia con un coltello e la stupra: condannato a 6 anni e 4 mesi
di Michela Allegri
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Domenica 1 Ottobre 2023, 23:45 - Ultimo aggiornamento: 2 Ottobre, 15:27

L’ha convinta a invitarlo in casa, in zona Centocelle, poi l’ha sequestrata, minacciandola con un coltello da cucina, l’ha picchiata e poi l’ha violentata per ore. L’ha colpita con pugni e schiaffi in faccia e sulla schiena, l’ha sbattuta in terra e insultata. L’ha costretta a bere alcolici e l’ha afferrata per i capelli quando lei ha cercato di fuggire, correndo verso la porta terrorizzata. E ha anche malmenato i carabinieri arrivati nell’appartamento dopo la chiamata fatta da un vicino di casa. Adesso Josué M., peruviano di 35 anni, è stato condannato a 6 anni e 4 mesi di reclusione con le accuse di violenza sessuale aggravata, violenza privata, sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale. Una pena che tiene conto dello sconto previsto dalla scelta del rito abbreviato, fatta dall’imputato nel corso della prima udienza. È ancora detenuto nel carcere di Regina Coeli.

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I FATTI
I fatti risalgono al 17 giugno del 2023. È pomeriggio quando l’imputato va a casa della vittima.

I due si conoscono da tempo, sono entrambi peruviani residenti a Roma e frequentano lo stesso gruppo di amici. Lei è di 9 anni più grande e pensava non ci fosse niente di strano nella decisione di trascorrere altro tempo insieme. Così, la donna ha fatto entrare nel suo appartamento il trentacinquenne. Quando le prime avances di sono state respinte, la situazione è degenerata. Lui è andato in cucina, ha afferrato un coltello e l’ha puntato contro la donna. L’ha minacciata e insultata, e ha iniziato a metterle le mani addosso con insistenza e violenza. Le ha strappato di dosso i vestiti, l’ha fatta cadere in terra.

GLI ABUSI
Quando lei ha cercato di scappare, gridando disperata, lui l’ha afferrata per i capelli e l’ha picchiata: l’ha colpita con schiaffi e pugni al volto e alla schiena. Nel capo di imputazione si legge anche che, sempre minacciandola con il coltello, l’ha costretta ad assumere bevande alcoliche: da qui l’ulteriore accusa di violenza privata, mossa dagli inquirenti e riconosciuta dal giudice. Poi, ha abusato di lei. Un incubo durato ore. La vittima ha cercato più volte di scappare, ma non è riuscita a raggiungere la porta: lui l’ha braccata e le ha impedito di lasciare l’appartamento. Circostanza che gli è costata l’accusa di sequestro di persona, che si aggiunge a quella, pesantissima, di violenza sessuale aggravata.

LE FORZE DELL’ORDINE
Le grida di aiuto della vittima hanno attirato l’attenzione dei vicini di casa che, allarmati, hanno chiamato il 112. Quando i carabinieri sono arrivati nell’appartamento hanno trovato la casa a soqquadro. L’imputato, alterato dall’alcol, si è scagliato anche contro i militari, spintonandoli e cercando di allontanarli con violenza. La donna è stata portata al pronto soccorso, dove i medici hanno certificato le lesioni e la violenza sessuale subita. Il giorno dopo, ha presentato denuncia. La sua versione è stata ritenuta credibile sia dagli investigatori che dai magistrati. E il trentacinquenne è stato arrestato. Per lui il pubblico ministero, nei mesi successivi, ha chiesto e ottenuto il processo con rito immediato. Le giustificazioni dello straniero non hanno convinto il giudice: su richiesta della Procura, nei giorni scorsi, al termine della discussione, è stata disposta la condanna a 6 anni e 4 mesi di reclusione.
 

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