Roma, aggressione a Ponte Milvio: cuoco di 24 anni finisce all'ospedale, la lite davanti ai tavolini dei ristoranti

Tutto da ricostruire lo scenario in cui è maturata quella che, stando a quanto dichiarato dal giovane stesso, A. B., romano, sarebbe stata una violenta aggressione da parte di sconosciuti.

Roma, aggressione a Ponte Milvio: cuoco di 24 anni finisce all'ospedale, la lite davanti ai tavolini dei ristoranti
di Alessia Marani
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Domenica 17 Marzo 2024, 07:37

Misteriosa aggressione nella notte tra venerdì e sabato a Ponte Milvio. Nel piazzale "must have" della movida a Roma nord, un ragazzo di ventiquattro anni è finito a terra ferito, pesantemente colpito al volto. Quando è stato soccorso era una maschera di sangue, si è alzato barcollante provando a farsi largo tra le comitive ferme davanti ai locali ancora pieni di gente a quell'ora, l'una e trenta circa, quindi si è lasciato caricare su un'ambulanza dell'Ares 118 che lo ha trasportato in codice giallo al pronto soccorso del policlinico Agostino Gemelli. Sono stati momenti di panico: «Non capivamo cosa fosse successo - racconta uno studente di Giurisprudenza che era seduto a uno dei tavolini - vedevamo degli altri ragazzi agitarsi. Poi sono arrivati i carabinieri».

I MOTIVI

Sono stati gli stessi operatori sanitari ad allertare le forze dell'ordine. I carabinieri della Compagnia Trionfale sono arrivati nel giro di pochi istanti, non erano lontani. Tutto da ricostruire lo scenario in cui è maturata quella che, stando a quanto dichiarato dal giovane stesso, A. B., romano, sarebbe stata una violenta aggressione da parte di sconosciuti. Ma perché? Il ragazzo, che nella vita fa il cuoco e che ha precedenti per stupefacenti, non è stato in grado di aggiungere altro. Di sicuro il fattaccio non si è consumato a scopo di rapina: al 24enne non è stato portato via nulla, né telefono, né orologio, né il portafoglio. Secondo quanto ricostruito finora sarebbe stato affrontato a mani nude. Uno o più colpi sferrati con forza. L'episodio è tutto da chiarire. Gli investigatori stanno acquisendo le immagini delle telecamere di videosorveglianza private e quelle registrate dagli occhi elettronici del sistema per l'ordine pubblico, disseminati nella zona per la vicinanza dello Stadio Olimpico. Sono stati ascoltati anche i primi testimoni. Una delle ipotesi è che il ragazzo e forse anche l'aggressore potessero essere alticci. Ma gli aspetti da verificare sono diversi. Non sarebbe la prima volta, del resto, che Ponte Milvio di trasforma in terreno per vecchi e nuovi regolamenti di conti. Oltre un anno fa destò clamore il sequestro lampo di un giovane rampollo di una famiglia coinvolta in grossi giri di spaccio, avvenuto fuori da un ristorante. Per una notte intera rimase in balìa della banda di sequestratori (poi arrestati) prima di essere liberato, si sospetta, dietro il pagamento di un riscatto. Sul piazzale di "Ponte Mollo", in quello che era il regno della "batteria" di albanesi legata al defunto Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, affacciano locali la cui gestione è stata strappata a Ndrangheta e Camorra.
Scontrini battuti per vendere la droga.

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