Sgomberi, tensione sindaci-Viminale. Sindaca Raggi: tolleranza zero

Sgomberi, tensione sindaci-Viminale. Sindaca Raggi: tolleranza zero
di Simone Canettieri e Valentina Errante
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Mercoledì 30 Agosto 2017, 08:18
IL CASO
ROMA «Tolleranza zero contro le occupazioni». Virginia Raggi rompe gli indugi e a dieci giorni dallo sgombero di via Curtatone sceglie la linea dura. Facendo capire che ne arriveranno degli altri visto che nella Capitale ci sono 100 immobili occupati. Tra questi quindici sono considerati prioritari. Il Campidoglio intende avviare «una indagine, partendo dagli stabili che risultano più a rischio dal punto di vista della sicurezza, per verificare se al loro interno vi siano persone che hanno diritto ai servizi di assistenza alloggiativa previsti per le fragilità: spesso però ci viene impedito l'accesso». Dunque ci saranno nuovi sgomberi. Anche se, come ha ammesso l'assessore ai Servizi sociali, rispetto a quello di dieci giorni fa «non avevamo un piano».
Intanto, il primo incontro tecnico tra l'associazione dei Comuni e il Viminale, per definire la circolare che regolerà gli sgomberi, non va a buon fine.
I sindaci chiedono soldi che al momento il ministero non offre. In settimana è previsto un altro appuntamento per definire le modalità di una circolare con la quale il governo intende attribuire agli enti locali un ruolo di primo piano nella questione. Oggi intanto, in prefettura, a Roma, è in calendario un prevertice, in vista dell'incontro tra il sindaco Virginia Raggi e il ministro Marco Minniti di venerdì prossimo. C'è da risolvere subito la grana dei migranti che abitavano nell'immobile di via Curtatone. Molti di loro hanno rifiutato le strutture d'accoglienza, e che continuano a dormire per strada buttati tra la stazione Tiburtina e il centro, e ora potrebbero essere spostati nelle case coinvolte nello scandalo di Affittopoli, quelle con i canoni a pochi euro. Proprio Raggi spiega che negli uffici capitolini si sta provvedendo anche alla «ricognizione di tutti gli immobili del patrimonio di Roma Capitale e dei beni confiscati e sequestrati alla criminalità organizzata».
L'INCONTRO
«Prendiamo atto della mancanza di un testo da parte del Viminale e dell'assenza di un riepilogo per quanto concerne il numero degli immobili pubblici disponibili e le risorse a disposizione». Il commento del segretario generale dell'Anci Veronica Nicotra, dopo l'incontro al Viminale rivela la mancanza di un accordo. Sul fronte delle risorse, ha spiegato Nicotra, «è difficile fare una quantificazione perché bisognerebbe fare una mappatura particolareggiata degli immobili privati che nel frattempo sono stati occupati e francamente non credo che questo dato esista. Al momento ci troviamo di fronte ad una fase istruttoria in cui stiamo lavorando sulle linee guida per regole nuove riguardanti le norme sulla sicurezza urbana, il comitato dei prefetti e i servizi sociali».
Tra la fine di questa settimana e l'inizio della prossima sarà il presidente dell'Anci, Antonio Decaro, a incontrare Minniti sullo stesso tema. I sindaci non chiedono al Governo soltanto un fondo di investimenti da parte del ministero delle Infrastrutture per ristrutturare gli immobili, ma anche soldi per la spesa corrente per finanziare i dormitori a bassa soglia, destinati a chi abbia bisogno di un letto. Ma è il caso «romano» a rimanere paradigmatico. Raggi chiede al governo di cambiare la politica migratoria, «serve una visione complessiva», dice. Facendo capire che l'accoglienza non può essere in capo solo ai sindaci.
Simone Canettieri
Valentina Errante
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