Caso Marino, in 25 consiglieri pronti a dimettersi. Orfini: «Da domani un nuovo inizio»

Caso Marino, in 25 consiglieri pronti a dimettersi. Orfini: «Da domani un nuovo inizio»
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Giovedì 29 Ottobre 2015, 19:38 - Ultimo aggiornamento: 30 Ottobre, 00:10
«Con senso di responsabilità nei confronti dei romani e di Roma che non merita il protrarsi di questa penosa attesa siamo uniti e determinati a dare alla Capitale da domani un nuovo inizio». Lo dichiarano Matteo Orfini e Fabrizio Panecaldo al termine della riunione convocata al Nazareno dopo il ritiro delle dimissioni di Marino.



«Dalla riunione al Nazareno viene fuori un percorso chiaro, trasparente, rispettoso nei confronti del futuro di Roma», affermano il commissario del Pd romano Matteo Orfini e il capogruppo in Campidoglio Fabrizio Panecaldo, al termine della lunga riunione al Nazareno dalla quale è emersa la decisione di presentare le dimissioni dei consiglieri comunali del Pd.



«Domani Roma volta pagina - aggiungono - e non perchè lo ha deciso questo o quel partito, ma perchè, andando oltre egoismi e personalismi, la nostra città merita affidabilità, governo quotidiano e una rinascita civica su cui lavoreremo da subito». Un nuovo inizio è necessario, spiegano, «per fare chiarezza una volta per tutte e per mettere in condizione la città di affrontare con serenità un quotidiano da troppo tempo trascurato e la straordinarietà di un grande appuntamento come il Giubileo che sarà un momento di rinascita per la città, sull'esempio milanese di Expo»




Lo scouting del Pd, intanto, avrebbe dato i suoi frutti: nel pomeriggio sarebbe stata raggiunta la quota dei 25 consiglieri comunali pronti a dimettersi per obbligare Ignazio Marino alle dimissioni, che oggi ha ritirato. Ai 19 del Pd, secondo quanto si apprende, si unirebbero quattro dell'opposizione e due della maggioranza.



Il consigliere Sveva Belviso, del gruppo l'Altra Destra ha annunciato che «nel caso ci fossero le 25 firme contestuali, sono pronta a dimettermi». A parte la Belviso, anche Daniele Parrucci (Centro democratico), Roberto Cantiani (Gruppo Pdl), Alfio Marchini e Alessandro Onorato, Svetlana Celli (Lista Marino) e Mino Dinoi (Gruppo misto), Sveva Belviso (Altra destra) potrebbero «aiutare» il Pd a cacciare il sindaco Ignazio Marino dal Campidoglio. Per guidare gli «ambasciatori» del Pd, secondo quanto si è appreso, si sarebbero mossi gli uomini più vicini a Renzi fino al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti. Le dimissioni, come prevede il Tuel, per provocare lo scioglimento dell'assemblea dovranno essere protocollate contestualmente da tutti i consiglieri.



Niente dimissioni per il M5S, che è pronto anche a firmare una mozione di sfiducia al sindaco del Pd ma non a far dimettere i suoi consiglieri, almeno - spiegano fonti del Movimento - fino a quando non vedranno le dimissioni dei 19 consiglieri del Pd.
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