Referendum Atac, Meleo: «Ora l'azienda ce la può fare da sola indagini sui dipendenti-assenteisti»

Linda Meleo
di Fabio Rossi
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Lunedì 12 Novembre 2018, 08:44 - Ultimo aggiornamento: 17:32

Linda Meleo, assessore capitolino alla mobilità. Che segnale arriva dalle urne?
«I cittadini hanno bocciato sonoramente l'idea di privatizzazione selvaggia proposta dai Radicali. I dati parlano molto chiaro: i romani hanno rinnovato la fiducia sul progetto che il M5S e la sindaca hanno portato avanti in campagna elettorale. Ossia il risanamento dell'azienda, con la procedura di concordato preventivo che chiude i conti con il passato, con risultati economico-finanziari inconfutabili. Un'azienda di proprietà comunale che può essere forte e competitiva se gestita nel modo giusto».

Tantissimi dipendenti Atac nel 2016 hanno votato M5S. C'è stato un patto per tenere l'azienda in mano al Comune?
«Noi non facciamo patti. Abbiamo impegni con i cittadini, quelli contenuti nel programma di governo della città presentato in campagna elettorale. E questi impegni rispettiamo».

Al di là degli annunci sui 600 nuovi bus e sui 400 milioni del ministero, ci dica due mosse nuove per migliorare i trasporti nel breve periodo.
«Oltre ai nuovi bus, con i quali la città vedrà concretamente le novità nel trasporto pubblico, stiamo facendo un grosso lavoro per velocizzare i mezzi pubblici, con le nuove corsie preferenziali da viale Marconi a via Portuense. Dove abbiamo finito i lavori, come in via Emanuele Filiberto o in viale Libia, i tempi di percorrenza sono diminuiti sensibilmente».

Avete prorogato il contratto fino al 2021: Antitrust, Anac e commissari Atac hanno bocciato quella scelta. Nel 2021 farete la gara o ci sarà un altro affidamento diretto?
«L'obiettivo è di andare avanti con il piano industriale. Con l'azienda risanata avremmo due alternative, secondo le norme: l'affidamento in house o la gara. Vogliamo arrivare al 2021 con l'Atac in grado di potere continuare a gestire il servizio».

Come pensate di ridurre l'assenteismo?
«Atac sta facendo controlli a tappeto, sia con il reparto anti-frode interno sia in collaborazione con l'Inps, per verificare che chi si assenta lo faccia per motivi legittimi, sia nelle malattie sia in altre forme di congedo, come quello parentale. L'azienda sta inoltre facendo una serie di colloqui con le persone che hanno percentuali di assenza più elevate, e anche questo lavoro sta portando frutti».

Nel piano industriale è ipotizzata la cessione delle ferrovie urbane.
«Non mi risulta che la Regione abbia fatto passi avanti su questo fronte, quindi credo che il prossimo 31 maggio dovrà prorogare l'affidamento del servizio ad Atac. Stiamo lavorando con loro sul progetto per la Roma-Giardinetti, che ne prevede anche il prolungamento, ma contiamo di portare avanti anche il lavoro sulla Roma-Lido, a cui teniamo particolarmente».

Al governo nazionale i 5 stelle ipotizzano una fusione Alitalia-Ferrovie. Perché per Atac non può esserci un partner industriale di questo tipo?
«Ferrovie e Alitalia sono due aziende che hanno una dimensione e un territorio di riferimento molto diversi rispetto all'Atac. Il piano di risanamento dice che Atac ce la può fare da sola, perché è stata gestita talmente male in passato che ora ha grossi margini di miglioramento».

Il 31 dicembre parte la stretta sugli Ncc di fuori Roma. Come regolamenterete il settore?
«Questo è un tema di competenza nazionale. Noi possiamo semplicemente incrementare i controlli per sanzionare chi non si comporta regolarmente».

 

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