Roma, abusi sulle nomine, Raggi ammette: «Scelte discrezionali»

Roma, abusi sulle nomine, Raggi ammette: «Scelte discrezionali»
di Valentina Errante e Cristiana Mangani
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Martedì 20 Dicembre 2016, 08:02 - Ultimo aggiornamento: 09:57

Quello che rischia di diventare l’atto di accusa per Virginia Raggi, con tanto di parere dell’Autorità anticorruzione, porta in cal- ce proprio la firma del sindaco. La decisione dell’Anac sull’illegittimi- tà della nomina di Renato Marra a numero uno del dipartimento Turismo arriverà domani. Non ci sono dubbi, però, sul fatto che Raffaele Cantone confermerà il con- flitto di interesse per Raffaele Marra, ex braccio destro del sindaco finito in manette venerdì, e l’anomalia di una procedura di nomina voluta dalla stessa Raggi. La memoria, inviata in extremis all’Anac, da un lato fa riferimento alla «procedura di interpello», ossia l’esame dei curricula di tutti i dipendenti dell’amministrazione che avrebbero potuto svolgere quel ruolo, dall’altro, invece, all’autonomia del primo cittadino nella scelta e a una «modalità non comparativa» delle posizioni dei candidati. Una contraddizione in termini che finirà sulla scrivania del procuratore aggiunto Paolo Ielo ti- tolare, insieme al pm Francersco Dall’Olio, del fascicolo sull’illegitti- mità degli incarichi conferiti dal sindaco. Un’altra bufera giudizia- ria annunciata che, questa volta, coinvolgerebbe direttamente il primo cittadino, anche per gli in- carichi affiodati a Paola Muraro e Salvatore Romeo, già bocciati dall’Anac. Oggi, intanto, Marra si presenterà oggi davanti ai magistrati. Finito in manette con l’ipotesi di corruzione, dovrà rispondere della con- testazione di avere messo a disposizione dell’imprenditore Sergio Scarpellini la propria funzione of- frendogli favori. E anche l’immobiliarista risponderà alle domande del gip, spiegando quali vantaggi puntasse ad ottenere dalla giunta Raggi.

IL CONFLITTO L’Anticorruzione aveva dato quindici giorni di tempo al Campidoglio per replicare, dopo avere rile- vato il palese conflitto di interesse tra il ruolo del capo del personale, Raffaele Marra, e l’incarico ad personam affidato al fratello, Renato, ex vice comandante della polizia municipale promosso a numero uno del Dipartimento Turismo, con 20mila euro in più in busta paga. Le otto pagine, firmate dal responsabile Anticorruzione del Comune, Mariarosa Turchi, contengono, nero su bianco, le giustificazioni del sindaco che, nel tentativo di difendere il suo braccio destro, si è assunta in toto la responsabilità di una procedura illegittima. Si legge nel documento inviato all’Anac il 12 dicembre scorso: «Dell’avviso di interpello è stata data comunicazione a tutti i dirigenti tramite missiva protocollata e attraverso gli indirizzi di mail istituzionale e la notizia è stata pubblicata sul portale istituzionale di Roma capitale, nelle pagine del Dipartimento organizzazione e Risorse Umane».

L’ITER Ma poi il sindaco fa riferimento «alla sua autonoma ed esclusiva responsabilità di nomina, in base e criteri di merito, professionalità ed esperienza acquisita» e con riguardo «all’iter decisorio» aggiunge di «avere esaminato la docu- mentazione pervenuta e avere «individuato con modalità non comparative i candidati per gli incarichi dirigenziali». Di fatto ammette che la nomina è stata soggettiva, anche se aggiunge che «Raffaele Marra si è limitato a compiti di mero carattere compilativo».

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