LA TRATTATIVA
La trattativa, indirettamente, coinvolge anche il Governo, che su Roma 2024 ha scommesso fin dall'inizio. Proprio Palazzo Chigi nelle prossime settimane dovrà prendere una decisione sui progetti presentati da Roma Capitale nel bando per le periferie. E la presenza o meno della candidatura olimpica potrebbe pesare. L'argomento, ieri, lo ha affrontato anche la Raggi. «Il governo svolgerà il suo esame con imparzialità. Il resto lo lascio alle speculazioni». Dal palco di Testaccio, dove è intervenuta via Skype anche la collega grillina di Torino, Chiara Appendino, la prima cittadina di Roma è tornata sull'ordinaria amministrazione della città, tracciando l'elenco dei punti da affrontare «da qui a dicembre», per il quale sta chiamando a raccolta i singoli assessori, chiedendo a tutti «un cronoprogramma» degli interventi. A partire dall'emergenza ambientale, dove secondo la Raggi «stiamo facendo ripartire l'opera di pulizia della città e di smaltimento dei rifiuti». Quindi i trasporti, per i quali la sindaca si impegna «a garantire il servizio al 95 per cento del livello ottimale per la riapertura delle scuole». E poi eccoli, i punti forti del programma M5S: «il rapporto con la gestione commissariale da ridefinire», con il possibile audit sul debito storico del Campidoglio, e «il censimento del patrimonio comunale», grazie al quale la sindaca vorrebbe imprimere una svolta decisa, dopo gli anni dello scandalo degli affitti. Per non parlare «del famoso tesoretto da 1,2 miliardi di sprechi», su cui «vogliamo mettere le mani da settembre».
IL CONFRONTO
La Raggi lancia poi una stoccata alle passate gestioni di Palazzo Valentini: «La Città metropolitana quando era ancora Provincia s'è comprata palazzi di cui non c'era bisogno, diciamolo». E sulla Metro C: «I lavori sono avviati, al Colosseo ci si arriva, il punto è capire quando - sostiene la sindaca - Roma Metropolitane ha detto che al Colosseo ci arriviamo se va bene al 2021 e per completare tutta l'opera servono altri tre anni».
Lorenzo De Cicco