LE CONSIDERAZIONI
I revisori dei conti, nella loro relazione, condividono «la posizione dell'Anci Toscana, secondo cui gli enti locali dovrebbero disciplinare le autorizzazioni delle missioni, viaggi, mezzi di trasporto usati, con apposito regolamento adottato dal consiglio comunale». L'Oref, riguardo ai documenti di spesa esaminati, sostiene in particolare che «in taluni non sarebbero rispettati i principali requisiti di legittimità delle spese come prodotte». In altre ricevute, invece, «vi è la mancata indicazione degli elementi necessari al fine di qualificare esattamente tali spese quali spese di rappresentanza», ossia chi sono i commensali e a quale occasione istituzionale si riferiscono le spese. Inoltre, aggiunge l'Oref, «il noleggio auto con o senza conducente non sarebbe mai ammesso» e «non risultano, allo stato, rispettate le norme di finanza pubblica in materia di agente contabile, per l'utilizzo della carta di credito».
I CINQUE STELLE
«Nella sua rendicontazione, apparsa sul sito del Comune di Roma subito dopo il blitz condotto dai consiglieri cinque Stelle, Marino dichiarava di aver speso, dal 2013 ad oggi, 27 mila euro per i suoi viaggi - si legge in un post pubblicato sul sito web del gruppo M5s Roma - Nel report dell'Oref si elenca invece un totale di 44.074,92 euro». «Nessuna voce nelle dichiarazioni delle spese effettuate da Marino riguarda invece quelle di rappresentanza del sindaco, vale a dire quelle spese effettuale allo scopo di promuovere l'immagine o l'azione dell'ente pubblico, in questo caso Roma Capitale - sostengono ancora gli esponenti pentastellati - Nel 2013, sempre secondo l'organismo di revisione, sono ammontate a 91.465,45 euro; nel 2014 a 142.195,41 euro (il 2015 non è contabilizzato): per un totale, dunque, di 233.660,86 euro». Sommando «tutte le spese inerenti la rappresentanza e le missioni di Ignazio Marino - scrivono ancora i Cinque stelle - si arriva (escludendo il 2015) a un totale di 259.339,61». Che, osservano, equivarrebbe a una media di 10 mila euro al mese.
C.R.