Roma, il debutto di Lemmetti: «Io come Pozzetto ne "Il ragazzo di campagna"». E promette: «Non ci saranno licenziamenti all'Atac»

Roma, il debutto di Lemmetti: «Io come Pozzetto ne "Il ragazzo di campagna"». E promette: «Non ci saranno licenziamenti all'Atac»
di Camilla Mozzetti e Fabio Rossi
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Sabato 9 Settembre 2017, 08:12 - Ultimo aggiornamento: 08:15
Il colore della giacca è diverso da quello sfoggiato da Artemio, il personaggio cinematografico impersonato da Renato Pozzetto, al suo arrivo a Milano. Ma Gianni Lemmetti, il nuovo custode dei conti capitolini sbarcato da Livorno, al parallelo ci tiene: «Mi sento come il ragazzo di campagna, questa volta arrivato a Roma», scherza nel suo battesimo in commissione Bilancio, ieri mattina, richiamando la celebre pellicola di Castellano e Pipolo. Il look è casual, come nel costume del personaggio, l'approccio è informale. Viene introdotto dal presidente della commissione Marco Terranova: «Ha un modo di fare smart, che agevola i rapporti con lui», commenta l'esponente M5S, da Lemmetti ribattezzato «Terracina», con un lapsus linguae che ha suscitato la generale ilarità della commissione. Il neo assessore racconta il suo ingresso in punta di piedi nella Capitale: «Mi appoggio a casa di amici, ma dopo tre giorni l'ospite è come il pesce, puzza sorride Sto cercando un appartamento per me, ma evitando il centro storico».

I DOSSIER
Del ragazzo di campagna, però, Lemmetti vuole modificare l'epilogo Pozzetto alla fine del film torna a vivere a Borgo Tre Case importando nella Città eterna il modello della sua Livorno, di cui curava i libri contabili fino all'arrivo dell'estate. A partire proprio dall'azienda municipalizzata del trasporto pubblico romano: «Voglio ribadire che i dipendenti di Atac non hanno nulla da temere dal concordato spiega l'assessore L'esperienza che abbiamo fatto in altre città, come Livorno, dimostra che il metodo giusto non porta al licenziamento di nessuno. Tra l'altro l'applicazione del concordato preventivo in continuità a un'azienda pubblica risponde proprio a criteri di salvaguardia degli interessi dei cittadini e dei lavoratori». L'opposizione, aggiunge poi con un post sul blog di Beppe Grillo, «è venuta a dirci che il concordato non funziona perché crea dei problemi: ma noi a Livorno lo abbiamo fatto per l'azienda di gestione dei rifiuti mentre il Partito democratico lo ha fatto a Massa Carrara». Quasi a voler confermare le sue dichiarazioni, poco dopo fa approvare una memoria di giunta in cui si incaricano gli uffici capitolini di avviare «le opportune azioni finalizzate all'esercizio del servizio in house da parte di Atac, oltre l'attuale scadenza e per l'intera durata prevista dal piano di concordato». Ma l'atto pro-concordato votato ieri dalla giunta non passerà al vaglio del Consiglio comunale.