E così anche gli eroi dell'assemblea capitolina conosceranno il mare (o la montagna, a seconda dei gusti) ma «tanto noi abbiamo le chat, anche sotto l'ombrellone saremo operativi», dice un grillino in versione stakanovista 2.0.
Attenzione: è uno stop nella norma come tempi, quello dei lavori dell'Aula romana, se si fanno paragoni con il parlamento o con altri consigli comunali o con quello regionale che sostiene Nicola Zingaretti (che non è un altro fulgido esempio di turbo-lavoro).
Il relax di Palazzo Senatorio si inserisce in una produzione non proprio matta e disperatissimo che, con un calembour, rispecchia, per i detrattatori, una vacanza amministrativa che va avanti da un anno. Da quando è in carica l'amministrazione Raggi, l'Aula presieduta dal grillino Marcello De Vito si è riunita 90 volte in poco più di un anno. Ovvero 35 sedute nel 2016 e 55 fino a ieri. Diverso però, e qui sta la differenza di tutto, è l'impatto degli atti approvati. Il pallottoliere dice 194, l'ultima delibera è stata licenziata proprio nella seduta di ieri, quella del saluto prima delle vacanze, appunto.
Si tratta del regolamento sul trasporto scolastico. Il numero è comunque imponente (due delibere per seduta) ma se si squadernano i documenti, si scopre che finora l'80% ha investito sempre lo stesso e unico tema: il riconoscimento e l'approvazione dei debiti fuori bilancio da parte dell'assemblea. Il resto, cioè gli spicci, sono tutti gli altri provvedimenti. «Il problema non è nostro ma della giunta che non produce atti da sottoporci», è la difesa della maggioranza pentastellata che spesso si scagiona ricordando, sottovoce, che in un anno i due delibere su tre dell'esecutivo Raggi hanno riguardato le nomine, fatte e da rifare.
I RISPARMI
L'altra faccia della medaglia, invece, parla di risparmi. La presidenza De Vito ha ottenuto comunque un risultato rispetto alle precedenti gestioni: è il taglio dei costi. Si è passati dai quasi 7 milioni di euro dell'amministrazione Alemanno, agli oltre 4 milioni di euro dell'amministrazione Marino, ai soli 1.101.629,81 euro spesi quest'anno. «E le percentuali del raffronto con le precedenti consiliature parlano chiaro - spiega su Facebook De Vito - l'84,05% di spese in meno rispetto al totale sostenuto durante il primo anno del sindaco Alemanno e il 72,94% in meno rispetto a Marino». Rimane appunto il peso politico e l'impatto di un consiglio comunale, forte di una maggioranza granitica (se si toglie il caso della scomunicata Cristina Grancio) che è stato costretta a fare le ore piccole più per le crisi politiche che per i lavori dell'Aula.
Da oggi dunque stop, tutti in vacanza: la settimana prossima toccherà anche alla sindaca Virginia Raggi che andrà al mare con il marito e il figlio. Se ne riparlerà lunedì 28. Per quel giorno è in previsione una riunione dei capigruppo per fissare un consiglio straordinario su Atac, concludere la votazione di alcune mozioni e votare l'amministratore unico dell'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici di Roma Capitale.