Interpellato dall'Adnkronos, monsgnor Pompili che dallo scorso agosto è in prima linea nell'aiuto agli sfollati con la sua diocesi, osserva: «l'idea di una punizione divina è già di per sè una caricatura divina. Un' affermazione inaccettabile. Siamo di fronte a scempiaggini e ad una forma di blasfemia. Si tratta di una idiozia anche da un punto di vista teologico».
Il vescovo di Rieti pensa alla sofferenza della sua gente e al fatto che lo sciame sismico non si arresta: «il dramma vero è che le scosse non si esauriscono. Questa tragedia senza fine colpisce gli affetti, mette a dura prova la fede ma è proprio davanti a tragedie di questa entità che chi pronuncia scempiaggini di questo tenore dovrebbe ricordare che significhi “non nominare il nome di Dio invano”. In questo caso poi è una idiozia anche da un punto di vista teologico».
© RIPRODUZIONE RISERVATA