Poggio Nativo, il consiglio comunale
finisce in una rissa generale
Sulle dimissioni dell'assessore Dominici

Poggio Nativo, il consiglio comunale finisce in una rissa generale Sulle dimissioni dell'assessore Dominici
di Raffaella Di Claudio
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Martedì 9 Giugno 2015, 15:23 - Ultimo aggiornamento: 18:16
POGGIO NATIVO - Consiglio comunale con rissa. La situazione è precipitata sull’ultimo punto all’ordine del giorno, quello relativo all’interrogazione della minoranza sull’assessore Pietro Dominici, denunciato dalla Finanza per truffa, peculato e falso in atto pubblico.



Fatto rilevante per la minoranza che con la capogruppo Veronica Diamilla ha ribadito la richiesta di dimissioni per Dominici. Ma evento di poco conto per il vicesindaco Vittore Antonini, secondo cui «quello che dichiara la Finanza non è un dogma. Per un avviso di garanzia non bisogna certo dimettersi, il giorno che verrà condannato vedremo».



Al momento dell’interrogazione, dalla platea alcuni cittadini hanno iniziato ad inveire contro l’opposizione, altri hanno risposto alle provocazioni scatenando una bagarre iniziata dentro l’aula consiliare e terminata, con l’arrivo dei carabinieri, sotto il palazzo comunale. Il clima, tuttavia, era teso sin dall’inizio dell’assise.



A palesare il nervosismo della maggioranza è stato proprio il vicesindaco Vittore Antonini, scivolato ripetutamente in commenti coloriti e fuori luogo nei confronti dell’opposizione e del pubblico, stampa in primis, riuscendo ad abbassare il livello istituzionale dell’adunanza fino ai limiti del grottesco. Nervosi pure i responsabili della ditta Ress srl che deve realizzare il contestato impianto di inerti nella valle di Carlo Corso, presenti in sala e anche loro più volte polemici sia nei confronti dei membri del comitato No discarica Fonte Nocera, anche loro a Poggio Nativo, sia, manco a dirlo, dei giornalisti.



Ad aprire la seduta è stato il sindaco Giuseppe Carconi, che rompendo mesi di silenzio, senza sorprese, ha difeso a spada tratta l’operato dell’amministrazione e annunciato il ricorso alle vie legali. «Sono mesi - ha detto il sindaco - che io vengo dipinto come un sindaco fantasma e i consiglieri di maggioranza come collusi e conniventi. Per questo ci tuteleremo per le vie giudiziarie».



«Non abbiamo mai detto menzogne - ha ribattuto la capogruppo di minoranza, Veronica Diamilla - e non abbiamo dichiarato cose false. Noi abbiamo rappresentato una questione politica, quando abbiamo detto di avere un sindaco fantasma perché non svolge la funzione per cui è stato eletto, svolta, da un anno a questa parte, puntualmente dal vicesindaco Antonini che addirittura risponde alle interrogazioni del sindaco».
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