Il Rieti venduto per 100 euro

Lo stadio Scopigno oggi
di Marco Ferroni
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Domenica 19 Giugno 2022, 00:10

RIETI - Il Rieti è stato venduto per cento euro. A tanto ammonta l’ennesima compravendita del club amarantoceleste che negli ultimi dodici mesi ha già cambiato due proprietà, passando prima da Franco Cicchetti a Stefano Otgianu, poi da Otgianu a Maurizio Cannone, quest’ultimo un personaggio noto alle cronache extrasportive: nel 2018 subì un pestaggio da un gruppo criminale per vicende legate alla droga.

La cessione. Per appena 100 euro lo scorso 18 maggio è stato sottoscritto un atto che, come riportato nell’articolo numero 1 del documento regolarmente depositato alla Camera di Commercio di Roma, vede Stefano Otgianu cedere «l’intera quota di partecipazione pari al 100% del capitale sociale di Ssdrl Fc Rieti pari a 10.200 euro al signor Maurizio Cannone che accetta ed acquista. Il prezzo della quota ceduta viene concordata nel valore nominale di 100 euro, somma già corrisposta alla parte cedente che ne rilascia ampia liberatoria e quietanza». Insomma, un altro passaggio di mano che lascia interdetti, un altro personaggio che si accosta al calcio reatino che - al pari di Otgianu - non ha nulla a che fare con lo sport e, più nello specifico, mai stato alla guida di club calcistici. Tutte manovre che, ad appena 25 giorni dal termine ultimo per iscrivere la squadra al prossimo campionato di serie D, sembrano più d’intralcio che portatrici di benefici.

La situazione. Una compravendita, peraltro, avvenuta 4 giorni prima del playout col Foligno vinto per 2-0, quando in città già si parlava del possibile approdo a Rieti di Guglielmo Manzo.

Manovre che possono avere una convergenza? Difficile dirlo, almeno per ora, nonostante le origini romane di Maurizio Cannone, 49 anni da compiere il 22 settembre, esattamente come quelle di Manzo, che secondo i ben informati non avrebbe del tutto mollato la pista amarantoceleste, lavorando sottotraccia per non comparire qualora dovesse materializzarsi un suo ingresso a Rieti. Cannone testa di legno di Manzo? Può darsi, ma in questo momento quello che sorprende maggiormente è l’uscita di scena (almeno all’apparenza) di Mauro Ferretti ed Enrico De Martino, i quali non rispondono ormai più alle sollecitazioni degli organi d’informazione, né si vedono più dalle parti dello Scopigno. Uno stadio, peraltro, che sta andando letteralmente in malora: il manto erboso è ormai ingiallito dalla mancanza di irrigazione. L’utenza idrica è ancora disattivata, il pagamento ad Aps dei ratei pregressi non è stato ancora emesso e venerdì scorso è partita la diffida del Comune, proprietario dell’immobile. Altra estate torrida sotto l’ombra del Terminillo.

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