Il presidente della Fir Marzio Innocenti alla cena di chiusura della stagione rugbistica. Foto

Al centro il presidente della Fir Marzio Innocenti (foto Meloccaro)
3 Minuti di Lettura
Domenica 11 Luglio 2021, 10:48 - Ultimo aggiornamento: 12:24

RIETI - Finisce in pratica con il più classico dei Terzi tempi la stagione del rugby reatino che per archiviare un periodo difficile e tribolato a causa della pandemia si regala la presenza del presidente della Fir Marzio Innocenti.

 

La cena di chiusura della stagione organizzata dagli Arieti, Ternana e Reathyrus è stata davvero un bel momento per tirare le fila di due anni di stop e programmare il futuro, quelle occasioni di convivialità che erano mancate a tutti i presenti, siano essi giocatori, tecnici, dirigenti o semplici appassionati.

Il rugby non è solo uno sport è anche uno stile di vita e vive ben oltre i momenti agonistici che si esprimono sul campo da gioco,  vive della socialità e delle relazioni che si instaurano oltre la partita e se in questo ultimo periodo, sia pure con molte difficoltà, qualche volta si è riuscito a maneggiare la palla ovale, i momenti conviviali sono mancati e ieri sera la gioia di essere riusciti finalmente a riempire questa mancanza si è percepita nei ripetuti brindisi lanciati dal tavolo dei giocatori, in quegli anedotti ripetutamente raccontanti in passato che per due anni sono stati forzosamente riposti nel cassetto ma che ieri hanno potuto essere riproposti con rinnovato vigore da parte dei appassionati più ‘maturi’, dalle pacche sulle spalle e dai sorrisi genuini e felici di tutti.

In questa grande atmosfera di festa si è parlato anche del futuro avendo a disposizione, evento davvero eccezionale, il presidente nazionale della Federugby,  molto concretamente non si è lasciato andare a facili proclami ribadendo come l’indirizzo di questa sua nuova avventura alla guida del movimento della palla ovale italiana riparta dai territori e dal rugby di base: principi sempre sbandierati ma che con la presenza della massima carica istituzionale del rugby italiano sul campo di una società, che seppur dal passato glorioso, milita in serie C assume tutta un altra rilevanza e prospettiva.

Evidentemente soddisfatta tutta la dirigenza locale a partire dal presidente degli Arieti, Dino Giovannelli, quello della Ternana, Omero Ferranti, e quello della franchigia Reathyrus, Fabio Desantis, come de resto visibilmente emozionato, quasi eccitato, era il presidente regionale della Fir, il reatino Maurizio Amedei, cui tutti hanno riconosciuto il merito di essere riuscito a portare a Rieti Innocenti.

Nell’area di meta tra il campo e una rinnovata clubhouse, dotata oggi di una vera e propria cucina, i 120 partecipanti sono stati fino a notte inoltrata a gustare i prodotti e piatti tipici locali allietati dalle note dei Plug & Play mentre sotto i pali di metà nel tavolo istituzionale il sindaco di Rieti, Antonio Cicchetti, e la delegata provincilae del Coni, Emanuela Perilli, hanno conversato amabilmente con il presidente Innocenti e i membri dello staff de consiglio regionale della Fir lasciando trasparire una sensazione di ritorno reale alla normalità, con la speranza che i giorni difficili siano davvero alle spalle, non solo per il rugby.

© RIPRODUZIONE RISERVATA