Rieti, al Reate Festival «Il flauto magico»
chiama a raccolta le scuole della città

Rieti, al Reate Festival «Il flauto magico» chiama a raccolta le scuole della città
di Fabiana Battisti
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Martedì 7 Novembre 2017, 21:02 - Ultimo aggiornamento: 22:47
RIETI - Grande l'emozione ed indiscutibile il successo conseguito dall’accogliente e dinamica atmosfera del «Il flauto magico». Palco, palchetti e platea; attori, bambini e l'orchestra Ensemble diretta da Germano Neri sono stati proiettati nella dimensione teatrale e atemporale della commedia viennese per la regia di Lisa Capaccioli. 

Risale al 2009, alla nascita del Reate Festival, il primo legame con le scuole attraverso il concorso omonimo. Con gli anni la presenza della scuola si è resa sempre più attiva quasi fosse «in attesa del festival e desiderosa di essere presente», sostiene Lucia Bonifaci, la sovrintendente.

Legame virtuoso, quello instaurato tra scuola e festival, «per la positiva incidenza nel percorso scolastico dei ragazzi ad esempio con gli spettacoli Anna Bolena, Capuleti e Montecchi, Combattimenti che forniscono l’aggancio diretto allo studio», in questo modo esperienziale e più vivo. Proprio in virtù di questo legame a partire da questo anno il progetto scuole del Reate Festival ha presentato una novità assoluta: l’inclusione della scuola dell’infanzia e della primaria. «Una novità quanto mai azzardata che è stata una vera e propria scommessa», sostengono unitariamente Lucia Bonifaci e Nunzia Nigro, l’autrice della rielaborazione del testo «Il flauto magico», in forma di favola.

Una scommessa «stravinta» già nei primi spettacoli di lunedì al teatro Flavio Vespasiano, è stato innegabile il grande coinvolgimento e la partecipazione attenta e appassionata di bambini, docenti e del folto gruppo di genitori-spettatori.

Da lunedì a domani, 9 novembre, i 480 posti disponibili sono stati riempiti, tanti coloro che sono rimasti in lista d'attesa. In un lasso di tempo brevissimo, il Reate Festival si è proposto una grande sfida che in accordo con le scuole contattate già nel giugno scorso, aderenti da settembre e in collaborazione con l’associazione Europa InCanto è riuscito a realizzare con successo.

Si tratta de «Il flauto magico» di Wolfgang Amadeus Mozart, un progetto diffuso in Italia da circa 30 anni e che giunge a Rieti grazie al Reate Festival e ad Europa InCanto. Uno spettacolo che ha visto più di 180 repliche, attraverso cui l’associazione è riuscita, dopo aver lavorato nelle scuole da novembre a maggio, a portare 42000 bambini solo al Teatro Argentina di Roma, ma anche nei teatri più importanti di Milano, Torino, Napoli, Firenze, Rovigo.

«Oggi hanno cantato tutti le arie di Mozart, il palcoscenico e la platea dei bambini animate dallo scambio interattivo», racconta Lucia Bonifaci. Il laboratorio teatrale tenuto nelle scuole da operatori esperti ha portato frutto, permettendo un coinvolgimento massimo da una prima conoscenza di Mozart, all’elaborazione dei costumi realizzati dai ragazzi, alla loro preparazione musicale.

«Tutti sanno chi sono la Regina della Notte, Papageno, le tre dame velate, il principe Tamino e la sua amata Pamina e gli altri personaggi, dai più grandi ai piccoli di cinque anni. Il valore di questo lavoro è anche etico nel messaggio che tutti i piccoli hanno potuto apprendere dall’opera: La luce vince sulle tenebre se tutti operiamo per il bene - spiega Lucia Bonifaci - La grande emozione e il calore avvertito durante lo spettacolo nel vedere un teatro ricolmo di bambini così entusiasti e consapevoli è la giusta paga per continuare con entusiasmo nel futuro».

E proprio verso il futuro vuole orientarsi e fissare lo sguardo il festival, che già in questa edizione è stato spostato per intercettare il giovane pubblico scolastico. «Credo sia la strada giusta», sostiene Lucia Bonifaci, in questa ottica ricorda come la Fondazione Flavio Vespasiano abbia regalato il cofanetto del progetto con: libro, cd audio e dvd karaoke, ad ogni piccolo partecipante. «Quella mattina era per me un giorno uguale a tutti gli altri. Come sempre mi preparavo ad affrontare la giornata canticchiando e fischiettando i miei motivetti», questo l'incipit del libro.

L’intento è quello di promuovere il patrimonio musicale connotativo ed identitario della storia italiana accompagnando ogni anno le scuole dell’infanzia e della primaria alla preparazione di uno spettacolo che riesca a portare ciascun ragazzo alla conoscenza di 8 opere nel complesso del suo iter scolastico. Una costruzione di consapevolezza che abbia il tempo di essere assimilata, «per portare di più in luce la musica e la sua storia, tanto quanto lo sono le altre materie». Nunzia Nigro, l’autrice del testo che i bambini hanno ricevuto, spiega come il libro sia nato dall’esigenza di «togliere un po’ di polvere, di spolverare il linguaggio poco odierno di una splendida musica che resta attuale» e come sia «uno strumento per stare insieme, fornito di un karaoke con metodologia della ritmica. Il libro aiuta a mettere il naso in un mondo nuovo» per favorire la crescita e la sensibilità di un pubblico del domani consapevole, «senza passare il messaggio che basti un mese per divenire protagonisti dell’opera». 

Le sole cinque settimane di intenso lavoro nelle scuole porteranno dunque, fino al mattinée di domai giovedì 9 al teatro Flavio Vespasiano, 2.700 partecipanti. Gli alunni del territorio reatino e il progetto che li ha visti direttamente coinvolti saranno con il Reate Festival e l’associazione EuropaInCanto protagonisti del documentario che realizzerà Rai Scuola.
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