Rieti, prete marsicano accusa Pompili
di paganesimo per la richiesta
di preghiere per la pioggia

Il vescovo Domenico Pompili
di Emanuele Laurenzi
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Venerdì 1 Settembre 2017, 17:35 - Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 00:40
RIETI - Il vescovo di Rieti, Domenico Pompili, chiede a parroci e fedeli di pregare perché scenda la pioggia a placare siccità e incendi e c’è chi lo taccia di paganesimo. A lanciarle è un parroco marsicano, don Aldo Antonelli, che non usa mezzi termini: «Sei molto più pagano che cristiano e il Dio in cui credo io non è quello in cui credi tu». Parole durissime, lanciate attraverso una lettera aperta e riportate sull’edizione odierna de Il Centro. Quella richiesta di messe e preghiere «ad petenda fluviam» proprio non è andata giù a don Aldo, che pure vive in una zona flagellata dagli incendi e dalla siccità.

Lette le parole di Pompili, non ci ha pensato un attimo e si è lanciato in una critica durissima. «Fossi uno dei tuoi sacerdoti – scrive il parroco - ti disubbidirei seccamente e ti taccerei di essere più pagano che cristiano. Molto probabilmente il nostro Dio non è lo stesso Dio ed io non credo nel dio in cui tu credi. Il mio Dio non fa il meteorologo, non è un sismologo, non muove il mondo come il burattinaio muove i suoi burattini. Il mio Dio non è un deus ex machina che viene in supporto all’irresponsabilità dell’uomo! Credo invece nel Dio che abita la coscienza dell’uomo e la interpella nella sua consapevolezza e responsabilità. Mancando questa non ci sono dèi che tengano. Nemmeno il tuo dio!».

A rincarare la dose un post scriptum nel quale don Aldo chiede quale sia la differenza tra «i primitivi che danzavano per la pioggia e i cristiani che pregano per la pioggia». Intanto sul centro Italia ha cominciato a cadere la pioggia, che ha placato in parte gli incendi e ha dato respiro alla terra arida. Che sia merito delle preghiere oppure no, non è certo facile dirlo. Più facile, invece, è dire che le parole del vescovo Pompili e la replica di don Aldo hanno già scatenato una tempesta. 
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