Fara Sabina, il Comune non risponde
la Corte dei conti «minaccia»
il sindaco Basilicata e il segretario

Il sindaco Basilicata
di Raffaella Di Claudio
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Giovedì 31 Maggio 2018, 07:40 - Ultimo aggiornamento: 14:13
RIETI - Il Comune di Fara Sabina risponde parzialmente, omettendo degli atti, ai rilievi fatti dal Mef nell’ispezione del 2014 e la Procura regionale della Corte dei Conti scrive al sindaco Davide Basilicata. Rammentando al primo cittadino i reati penali in cui, in qualità di responsabile legale dell’Ente e al pari di altre figure apicali del Comune, rischia di incorrere.

“Alla luce dei plurimi e immotivati comportamenti omissivi imputabili ai soggetti pro tempore responsabili di codesto ente territoriale – scrive la Procura -, si significa formalmente che, come noto, il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione dai sei mesi a due anni”. Dalla Procura regionale sottolineano anche che “il reato di rifiuto di atti d’ufficio è configurabile anche in caso di inerzia omissiva che, protraendo il compimento dell’atto oltre i termini prescritti dalla legge, si risolve in un rifiuto implicito”.

Alla relazione che il Ministero, a seguito dell’ispezione, inviò nel 2015, il Comune ha risposto dopo due anni, illustrando i provvedimenti messi in campo per appianare le irregolarità riscontrate dal Mef e che sembrano prefigurare un danno erariale per il Comune.

LE CRITICITA' EVIDENZIATE
Sono 17 le illegittimità evidenziate dal Ministero (alcune risalenti anche all’Amministrazione Mazzeo, come la stabilizzazione dei lavoratori Lsu nel 2010). Rispetto a queste, lo scorso novembre, il sindaco e il segretario generale Manuela De Alfieri hanno inviato una riposta, giudicata carente dal Mef. Il 20 aprile è infatti arrivata una nota nella quale il ragioniere generale dello Stato ripercorreva le giustificazioni e i provvedimenti dell’Ente che però, così come formulati, non sono in grado di soddisfare i rilievi. Per questo, il ragioniere generale dello Stato “invita l’Ente a fornire ulteriori elementi in ordine ai rilievi ancora da regolarizzare”. Alcuni dei quali completamente inevasi. “Per quanto riguarda le problematiche contraddiste da altri rilievi – si legge nella nota di aprile - il Comune non fornisce chiarimenti”.

Le criticità in questione riguardano il mancato rispetto delle regole contabili in materia di servizi per conto terzi, la violazione dell’obbligo di riduzione della spesa del personale, l’illegittimo utilizzo delle indennità per videoterminalisti, l’illegittima approvazione di alcuni regolamenti comunali, l’attribuzione generalizzata di benefici economici e la reiterazione di contratti a termini per due autisti. Ed è alla luce di questa nota del Mef, che la Procura incalza sindaco e segretario comunale chiedendo il risarcimento e la messa in mora di tutti i soggetti che con le loro azioni hanno causato il danno erariale.
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