Eletto consigliere in un Comune reatino ma in una lista sotto accusa, parte il processo

Elezioni comunali (foto d'Archivio)
di Renato Retini
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Giovedì 24 Novembre 2022, 00:10

RIETI - Era arrivato nel Reatino dalla provincia di Lecce, riuscendo a farsi eleggere consigliere comunale a Varco Sabino, grazie al sostegno di alcuni amici, con i quali intratteneva rapporti, ma dalla carica si era dimesso in seguito a un’inchiesta della magistratura giudiziaria, che aveva coinvolto il movimento “L’altra Italia”, della quale era fondatore e segretario nazionale, rivelando una serie di irregolarità commesse nella presentazione delle liste in diversi Comuni italiani, in occasione delle elezioni amministrative.

La vicenda. Cosimo Damiano Cartelli comparirà oggi davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Rovigo, sede legale del movimento, per rispondere dell’accusa di false attestazioni di liste elettorali, stesso reato contestato dalla procura ad altri 4 indagati che, all’interno dell’organizzazione politica, rivestivano le cariche di responsabile degli enti locali nazionali e di segretari provinciali e regionali.
All’ex consigliere comunale di Varco, difeso dall’avvocato reatino Simone Marchesani, vengono contestati una ventina di episodi, compreso quello avvenuto a Roccantica, nel luglio 2020, paese della Sabina dove, sostiene la procura, sia la dichiarazione di presentazione della lista, che quella di accettazione della candidatura da parte di alcuni aspiranti a conquistare un posto di consigliere del Comune di Carbone, in provincia di Potenza, non sarebbero mai state raccolte da un pubblico ufficiale, tanto che i diretti interessati avevano smentito sia di aver firmato i documenti, sia di aver dato la propria disponibilità, e di non essersi mai recati nel centro sabino.

Le altre circostanze. Analoghi episodi contestati dalla procura nella richiesta di rinvio a giudizio, sarebbero poi avvenuti in altri paesi della Puglia, dove sono state candidate persone che hanno disconosciuto la paternità delle firme. Cosimo Cartelli, che ha rinunciato a usufruire di riti alternativi e si dice fiducioso di poter chiarire la propria posizione, è poi stato rinviato a giudizio a Rieti per un altro episodio, con udienza fissata a maggio 2023, insieme a un poliziotto della Liguria.
Questa volta riguarda quanto avvenuto proprio a Varco Sabino, in merito alle firme autenticate di tre appartenenti alle forze dell’ordine, candidatisi con “L’altra Italia”, pur non essendo residenti nel paese della valle del Turano e prestando servizio in altre regioni italiane. Secondo l’inchiesta della procura di Rieti, interessata per competenza territoriale, la sottoscrizione dei moduli non era avvenuta, come prevede la legge, in presenza degli interessati, ma Cartelli, nella veste di pubblico ufficiale derivante dalla carica di consigliere comunale, l’aveva effettuata a distanza, senza verificare di persona i documenti e firmando gli atti per conto dei diretti interessati.
Altri due imputati, appartenenti alla polizia, chiamati a rispondere delle stesse accuse mosse al collega, hanno invece scelto riti alternativi: il primo ha patteggiato la pena in fase preliminare, mentre il secondo è stato condannato dal Gup in abbreviato a tredici mesi di reclusione, sentenza appellata.

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